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Grazie!

Un post semplicemente per ringraziare!

Tutti gli amici vecchi e nuovi che ci sono venuti a trovare in Fiera, al salone del Franchising, a Milano.

Tutte le persone (e sono state tante, oltre ogni nostra previsione!) che ci hanno dato fiducia presentando la loro candidatura per essere gli Unici gestori di un Bags Free Point nella loro città.

La Fiera ed i giornalisti presenti che ci hanno dimostrato stima ed interesse, definendoci senz’altro in modo unanime come una innovazione nel modo di essere e fare franchising.

Tutti i collaboratori e fornitori che ci hanno messo in grado, con il loro servizio, la loro opera, la loro grande professionalità di conseguire questa bella soddisfazione che ancora ci avvolge.

Grazie!

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Bags Free Tour vi presenta: Roma Eur!

Un percorso guidato tra i principali palazzi e monumenti dell’antico quartiere E42 (i perscorsi sono organizzati dalla società Suerte srl Itinerante; per info: info@suertearte.it) permette di approfondire un aspetto fondamentale di quella che fu la politica di Mussolini: l’importanza per la decorazione urbanistica e gli investimenti statali per opere di interesse culturale collettivo.

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Eur – Palazzo della Civiltà Italiana, detto anche Colosseo Quadrato

Originariamente chiamato E42 perchè doveva ospitare la grande esposizione universale prevista per l’anno 1942 – che non fu più realizzata a causa dello scoppio della guerra – venne successivamente denominato E.U.R. acronimo di Esposizione Universale di Roma. Voluto da Mussolini per celebrare la ricorrenza della Marcia su Roma, e fortemente sostenuto dal governatore Bottai che voleva organizzare nella zona sud est di Roma una grande esposizione su modello di quelle contemporanee di Londra e Parigi. Secondo i progetti originari, poi fortemente rallentati dagli avvenimenti storici, questo doveva andare a costituire il nuovo centro di Roma che determinava l’espansione della città verso il mare. Attualmente il quartiere è proprietà della società Eur Spa, che ha ereditato tutto il patrimonio mobile e immobile del precedente Ente Eur.

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Eur – Palazzo dei Congressi

L’edificio pilota di tutto l’impianto urbanistico è il Palazzo degli Uffici, oggi sede istituzionale della società. Realizzato tra il 1937 e il ’39 è opera dell’architetto Gaetano Minnucci, che voleva realizzare un corpo rettangolare con quattro corti interne. In via di costruzione si ampliò notevolmente l’articolazione dell’edificio adattandolo alla collocazione urbanistica. Di particolare interesse è il Rifugio Antiaereo (conosciuto anche come il Bunker di Mussolini o dei Granatieri, in omaggio al battaglione che ha difeso il quartiere); un seminterrato in cemento armato isolato dalla restante parte del Palazzo, oggi utilizzato principalmente come location per esposizioni temporanee.

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Eur – Palazzo dello Sport

Volendo seguire un itinerario maggiormente esaustivo, come l’Eurtour proposto da Suerte Itinerante, si può partire dal laghetto artificiale visibile già dall’uscita della metropolitana (Eur Palasport/Eur Fermi). Costeggiando il laghetto lungo la Passeggiata del Giappone si arriva a Viale Umberto Tupini, dal quale già si può intravedere la cupola della Basilica dei SS. Pietro e Paolo, ubicata nel punto più alto di tutto il quartiere. Sicuramente non lascerà indifferente l’imponenza del cubico edificio mentre si sale la scalinata che affaccia sul Viale Europa. La realizzazione della Basilica ha impiegato ben 15 anni; solamente nel 1955 è stata aperta al pubblico.

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Eur – Cascate del Laghetto

Proseguendo sulla sinistra lungo il Viale dei Santi Pietro e Paolo si arriva ad ammirare il metafisico Palazzo della Civiltà Italiana che, secondo il piano di Bottai, doveva ospitare un’esposizione permanente sulla storia del popolo italiano. Inaugurato nel 1940, l’edificio si ispira con le sue arcate alla magnificenza del Colosseo, ornato ai quattro angoli del podio, da colossali statue. Questo gioiello architettonico è emblema dell’architettura del periodo fascita italiano: rigorosa, ufficiale, imponente, maestosa e che rimandi alla grande cultura dell’epoca imperiale romana.
Volgendo le spalle al Palazzo della Civiltà ci si incammina sul Viale della Civiltà del Lavoro per costeggiare sulla sinistra il Palazzo degli Uffici, fino ad arrivare di fronte al Palazzo dei Congressi, quello che doveva essere la sede fisica dell’Esposizione. L’edificio dallo stile classico e le linee eleganti, ospita attualmente ciò che resta delle opere realizzate in seguito al concorso indetto nel 1939 per la realizzazione di opere a decorazione del Palazzo: l’affresco di Achille Funi, il pannello futurista di Gino Severini e il mosaico di Canevari.

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Eur – Basilica dei SS. Pietro e Paolo

Uscendo dal Palazzo dei Congressi si può raggiungere in due minuti il grande Piazzale Guglielmo Marconi, padroneggiato dall’Obelisco, dal quale si accede al Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari e al Museo Nazionale Preistorico e Etnografico.
Il quartiere Eur è dunque frutto di un progetto costruttivo e urbanistico molto ambizioso che doveva riflettere l’orgoglio dell’appartenenza allo Stato Italiano, sorretto da una popolazione forte e unita, culturalmente in concorrenza con le altre nazioni.

 

I sorrisi… la nostra miglior credenziale!

I sorrisi dei nostri clienti, i loro volti soddisfatti e rilassati, le belle parole che lasciano scritte per noi su Facebook, Google+ ed i nostri social.

Questa è la nostra miglior credenziale sul mercato! E a Milano, al salone del Franchising, dal 7 al 10 novembre 2014, questo sorrisi ci circonderanno, ci faranno compagnia, ed accoglieranno tutti voi che ci verrete a trovare….

Ricordate: fiera di milano, padiglione 2, stand E23!

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Bags Free Tour – Il mercato di via Catania

Il Bags Free Team vi invita a visitare, ogni martedì, giovedì, sabato il mercato coperto di Via Catania. Dal nostro deposito di via del Castro Pretorio 32, linea B o B1 fino alla stazione di Piazza Bologna, poi un centinaio di metri a piedi.
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Il mercato coperto di via Catania 70, nel quartiere Bologna, inaugurato negli anni 50’, è ancora oggi uno spazio colorato e pieno di vita, animato dalla presenza di oltre 80 attività commerciali con un’offerta merceologica ricca ed eterogenea di prodotti della terra.

Dal 28 Ottobre, grazie alla collaborazione dell’Associazione Culturale Mente Collettiva, ogni MARTEDI’, VENERDI’ E SABATO il mercato si arricchirà della creatività del mondo artigiano e della varietà dei prodotti della cultura materiale del nostro passato con la presenza degli operatori dell’usato e dell’antiquariato, mostre fotografiche e di arte visiva, degustazioni e installazioni artistiche. 

Tutto questo è il Mercato di VIA CATANIA 70, che vi aspetta ogni martedì evenerdì dalle ore 9,00 alle ore 18.00 e sabato dalle ore 9.00 alle ore 14.00.

Bags Free Tour – Santa Maria in Trastevere

Luca, del Bags Free Team, che cura questo blog, è legato a doppio filo a questo luogo, che lo ha visto crescere nella fede oltre che nella vita. Chiesa romana antichissima, dei primi tempi del cristianesimo, prima chiesa di Roma dedicata a Maria, Madre di Dio (un ‘titolo’ che si disputa con Santa Maria Maggiore). Prima delle cosiddette Basiliche Minori.

Facilmente raggiungibile dal Deposito di via del Castro Pretorio 32, prendendo il bus H dalla Stazione Termini e scendendo subito dopo Ponte Garibaldi. Da lì si percorre un tratto di via della Lungaretta, poi ti si apre agli occhi la bellissima piazza…

Voce di Wikipedia in italiano – English Article

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Bags Free Tour: Theatre of Marcellus (Teatro di Marcello)

Website: http://www.sovraintendenzaroma.it/i_luoghi/roma_antica/monumenti/teatro_di_marcello

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(source: Wikipedia)

The Theatre of Marcellus (Latin: Theatrum Marcelli, Italian: Teatro di Marcello) is an ancient open-air theatre in Rome, Italy, built in the closing years of the Roman Republic. At the theatre, locals and visitors alike were able to watch performances of drama and song. Today its ancient edifice in the rione of Sant’Angelo, Rome, once again provides one of the city’s many popular spectacles or tourist sites.

It was named after Marcus Marcellus, Emperor Augustus’s nephew, who died five years before its completion. Space for the theatre was cleared by Julius Caesar, who was murdered before it could be begun; the theatre was so far advanced by 17 BC that part of the celebration of the ludi saeculares took place within the theatre; it was completed in 13 BC and formally inaugurated in 12 BC by Augustus.

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The theatre was 111 m in diameter and was the largest and most important theatre in Ancient Rome; it could originally hold between 11,000 and 20,000 spectators.[1][2] It was an impressive example of what was to become one of the most pervasive urban architectural forms of the Roman world. The theatre was built mainly of tuff, and concrete faced with stones in the pattern known as opus reticulatum, completely sheathed in white travertine. The network of arches, corridors, tunnels and ramps that gave access to the interiors of such Roman theaters were normally ornamented with a screen of engaged columns in Greek orders: Doric at the base, Ionic in the middle. It is believed that Corinthian columns were used for the upper level but this is uncertain as the theater was reconstructed in the Middle Ages, removing the top tier of seating and the columns.

Like other Roman theaters in suitable locations, it had openings through which the natural setting could be seen, in this case the Tiber Island to the southwest. The permanent setting, the scaena, also rose to the top of the cavea as in other Roman theaters.

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The theatre fell out of use in the early 4th century and the structure served as quarry for e.g. the Pons Cestius in 370 AD. However, the statues located inside the building were restored by Petronius Maximus in 421 and the remaining structure still housed small residential buildings. In the Early Middle Ages the theatre was used as a fortress of the Fabii and then at the end of the 11th century (when it was known as templum Marcelli), by Pier Leoni and later his heirs (the Pierleoni). This saved the complex from further destruction. The Savelli held it in the 13th century. Later, in the 16th century, the residence of the Orsini, designed by Baldassare Peruzzi, was built atop the ruins of the ancient theatre.

Now the upper portion is divided into multiple apartments, and its surroundings are used as a venue for small summer concerts; thePortico d’Ottavia lies to the north west leading to the Roman Ghetto and the Tiber to the south west.

In the 17th century, the renowned English architect Sir Christopher Wren explicitly acknowledged that his design for the Sheldonian Theatre in Oxford was influenced by Serlio’s engraving of the Theatre of Marcellus.

Bags Free – Scegli di essere unico

Passa il tempo e si avvicina la data del 7 novembre 2014, la data che segna l’inizio del Salone del Franchising a Milano, che è l’appuntamento centrale per tutto il settore, e che per noi del Bags Free Team ha un gusto del tutto particolare, visto che è la prima volta che ci presentiamo al grande pubblico con il nostro progetto.

Un gusto particolare, fatto di attesa, curiosità, fiducia, speranza.

Attesa perchè è una novità, è la prima volta che il nostro marchio viene presentato in una Fiera. Curiosità perchè non sappiamo come sarà accolta la nostra proposta, perchè abbiamo voglia di confrontarci con le idee degli altri, perchè abbiamo desiderio di metterci assieme ed uno per uno alla prova del mercato.
Fiducia, perchè sappiamo di aver fatto del nostro meglio nella presentazione della nostra proposta, perchè crediamo davvero, ce lo mostrano i fatti, che è un’idea vincente e che funziona, perchè ci sentiamo davvero unici come proponiamo agli altri di essere. E’ unico il nostro servizio, sono unici i nostri tempi di servizio (7 giorni su 7 e 24 ore su 24).
Speranza, di rientrare in sede soddisfatti, con nuove idee, nuove proposte di apertura, nuove candidature per le città proposte e non solo.

Bags Free al Salone del Franchising:
dal 7 al 10 novembre 2014, padiglione 2, stand E23, vi aspetta! 

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Bags Free Tour: al Circo Massimo!

Per visitarlo: dalla Stazione Termini, linea metropolitana B fino alla Stazione Circo Massimo.

(fonte: 060608.it)

Circo Massimo (Circus Maximus), is the biggest building for shows of all times, it is 600 metres long and 140 metres wide; it is by the legend connected to the origins of the city: in fact during the games in honour of Conso, the rape of the Sabines happened and hence the birth of life in the city. Actually, a first arrangement of Valle Murcia – Murcia was, according to the tradition, the valley’s tutelary deity – it goes back to the age of the Tarquini and it can be connected to the construction of a sewer which permitted the drainage of the whole area and to regularise the ground. The equipment was probably not enough for this phase, but subsequently, throughout the centuries, there must have been many works in this area and starting with century II BC, also monumental like per the arch of Stertinio erected in 196 BC, the columns with statues, the support with the ova (marbles) in order to easily count the turns.Only Julius Caesar had a real brickwork constructed and its map is kept, at least partially, in the following constructions as witness the many reticulate works in various points during the excavation. Certainly the intervention of Augustus was of great importance: he completed and restored the hippodrome, he decorated it with the obelisk, which is now in piazza del Popolo, and built the pulvinar. Devastated many times by fire and consequently restored, it was then re-constructed almost integrally during the age of Domitian and Traian, phase to which most of the structures in bricks now visible belong. A great number of interventions were made by the following emperors, both structural, as it is proved by the section of brick walls, and finalised to the decoration, often of great importance: exemplar is the erection of the gigantic obelisk brought to Rome by Costante II, now at the Lateran.Like other buildings for shows, the tier of seats divided in three floors rested on parallel and radial structures that defined, on the inside, rooms with different functions. Going from the outside towards the arena, there is the external ambulatory, the barrel vaults, the intermediate ambulatory, another row of rooms adherents to the ima cavea. The barrel vaults have a ternary rhythm: one gave access to the ima cavea, one was dead ended and the third lodged the double flight of stairs that brought to the superior ambulatory which was obtained by internal curves inside the space of the barrel vaults. The two long straight wings of the tier of seats merged in the hemicycle at which centre there were the three barrel vaults in honour of Titus. At the opposite side, disposed on a large curve there were twelve carceres surmounted by the loggia from which the magistrate used to throw the map. The heart of the building was the spine limited at the extremities by the meta triplepointed; it held the ova (marbles) and the dolphins needed to signal which one of the seven turns, foreseen by the race, they were at. It was decorated by columns, statuary groups, altars, small temples and also two obelisks. The spine was, in fact, the best place to welcome the old and new cults of the circus valley, excluding the altar of Conso which was underground by the first mete, the Murcia votive chapel which was in the area of the track close to the cavea and to the temple of the Sun that was inserted in the tier of seats.The circus kept its activity, maybe just partially, until 549 when Totila gave the last games. Afterwards, the area became agricultural while in the hemicycle the deaconry of S. Lucy in Settizodio settled, with a big functioning complex for the assistance needs of the pilgrims, of it there are or could be reconstructed some minor constructions and the small tower. Subsequently, this complex, having become property of St. Gregory, was given in emphyteusis to Frangipane (1145); during the same period (1122) the aqua Mariana was brought to Rome, it ran across the Circus before flowing into the Tiber. A particular use was reserved to the slope of the Aventino, in fact from ‘500 on, it was used as a Cemetery for Jewish people. A new industrial phase was registered at the beginning of ‘800: a gasometer was installed towards S. Maria in Cosmedin and little by little, stores, factories, craftsmen businesses and houses got settled.The release of the area, hoped for by decennials, started with the works for the creation of the Monumental Area during the ‘30s at the same time as great excavation works started which, together with the present ones, have lighted up a good part of the hemicycle and the ruins of Titus’s arch.

(fonte: Wikipedia)

Il Circo Massimo è un antico circo romano, dedicato alle corse di cavalli, costruito a Roma. Situato nella valle tra il Palatino e l’Aventino, è ricordato come sede di giochi sin dagli inizi della storia della città: nella valle sarebbe avvenuto il mitico episodio del ratto delle Sabine, in occasione dei giochi indetti da Romolo in onore del dio Consus. Di certo l’ampio spazio pianeggiante e la sua prossimità all’approdo del Tevere dove dall’antichità più remota si svolgevano gli scambi commerciali, fecero sì che il luogo costituisse fin dalla fondazione della città lo spazio elettivo in cui condurre attività di mercato e di scambi con altre popolazioni, e – di conseguenza – anche le connesse attività rituali (si pensi all’Ara massima di Ercole) e di socializzazione, come giochi e gare.

Le prime installazioni in legno, probabilmente in gran parte mobili, risalirebbero all’epoca di Tarquinio Prisco, nella prima metà del VI secolo a.C. La costruzione di primi impianti stabili risalirebbe al 329 a.C., quando furono edificati i primi carceres. Le prime strutture in muratura, soprattutto legate alle attrezzature per le gare, si ebbero probabilmente solo nel II secolo a.C. e fu Gaio Giulio Cesare a costruire i primi sedili in muratura e a dare la forma definitiva all’edificio, a partire dal 46 a.C.

Il monumento venne restaurato dopo un incendio e probabilmente completato da Augusto, che per decorare la spina vi aggiunse (come testimoniato da una moneta di Caracalla) un obelisco dell’epoca di Ramses II portato dall’Egitto, l’obelisco Flaminio, che nel XVI secolo fu spostato da papa Sisto V in piazza del Popolo. Nel 357 un secondo obelisco fu portato a Roma per volere dell’imperatore Costanzo II ed eretto dal praefectus urbi Memmio Vitrasio Orfito sulla spina; oggi si trova davanti San Giovanni in Laterano.

Altri restauri avvennero sotto gli imperatori Tiberio e Nerone e un arco venne eretto da Tito nell’81 al centro del lato corto curvilineo: si trattava di un passaggio monumentale integrato nelle strutture del circo.

Dopo un grave incendio sotto Domiziano, la ricostruzione, probabilmente già iniziata sotto questo imperatore, venne completata da Traiano nel 103: a quest’epoca risalgono la maggior parte dei resti giunti fino a noi. Sono ricordati ancora restauri sotto Antonino Pio, Caracalla e Costantino I. Il circo rimase in efficienza fino alle ultime gare organizzate da Totila nel 549.

Le dimensioni del circo erano eccezionali: lungo 621 m e largo 118 poteva ospitare circa 250.000 spettatori. La facciata esterna aveva tre ordini: solo quello inferiore, di altezza doppia, era ad arcate. La cavea poggiava su strutture in muratura, che ospitavano i passaggi e le scale per raggiungere i diversi settori dei sedili, ambienti di servizio interni e botteghe aperte verso l’esterno. L’arena era in origine circondata da un euripo (canale) largo quasi 3 m, più tardi eliminato per aggiungere altri posti a sedere.

Sul lato sud si trova attualmente una torretta medioevale detta “della Moletta” appartenuta ai Frangipane. Nell’arena, si svolgevano le corse dei carri, con dodici quadrighe (cocchi a quattro cavalli) che compivano sette giri intorno alla spina centrale tra le due mete. La spina era riccamente decorata da statue, edicole e tempietti e vi si trovavano sette uova e sette delfini da cui sgorgava l’acqua, utilizzati per contare i giri della corsa.

I dodici carceres, la struttura di partenza che si trovava sul lato corto rettilineo verso il Tevere, disposti obliquamente per permettere l’allineamento alla partenza, erano dotati di un meccanismo che ne permetteva l’apertura simultanea.

circo01 circo02 circo03 circo04 circo05 Roma, ricostruzione del Circo Massimo, incisione del 1874