I cammini… sono come le ciliegie! Uno tira l’altro!
La Via Francigena ormai è una certezza, ed ha fatto da modello il suo progressivo mettere in rete paesi, paesaggi, posti di ristoro, valorizzazione dei cibi e dell’arte, e chi più ne ha, più ne metta!
Molti dei cammini nati di recente la intersecano in diversi tratti. Non fa eccezione l’ultimo nato (nel 2016, è ai primi passi!) che è il Cammino Naturale dei Parchi.
Mentre la Via Francigena, come tanti altri cammini, ha Roma come meta finale, il Cammino Naturale dei Parchi parte da Roma ed attraversa l’Italia Centrale, “tagliando”, per così dire, la Via di Francesco e la Via di Benedetto (anche queste assistite in parte dai servizi di Bags Free e Walking On Francigena), ed approdando in Abruzzo, all’Aquila, attraverso i paesaggi splendidi del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga.
Per tutti i dettagli (cartine, percorsi, dislivelli) vi rimando al sito Internet dedicato, che ho spulciato in lungo ed in largo, e che trovo davvero molto ben fatto.
Qui vi illustro i dati principali.
Si tratta di 25 tappe per complessivi 430 chilometri di percorso. Con un discreto dislivello. Ovviamente la proposta prevede la sua suddivisione in 4 settimane, in ciascuna delle quali si fa una parte del percorso complessivo, seguendo un “tema” di fondo.
Le macrotappe settimanali sono, in ordine:
- da Roma a Livata, “Dalla campagna romana ai monasteri” di 119 km
- da Livata a Corvaro, “Dalla montagna di Roma ai laghi” di 126 km
- da Corvaro ad Accumoli, “Dalla terra degli Equi alla valle del Velino” di 102 km
- da Accumoli a L’Aquila, “Dai sentieri del gusto alle alte quote” di 82 km
Il percorso della prima settimana, Dalla campagna romana ai monasteri (119 km in 6 tappe), è molto ben conosciuto sia da chi è stato scout, che da chi ha frequentato o frequenta le parrocchie (e i loro campi estivi!). La prima parte, diciamo fino a Castel Gandolfo ed al suo lago, ripercorre il tratto iniziale della Via Francigena del Sud, di cui questo blog ha scritto di recente. Quindi non mi ci dilungo, salvo per ricordare che si percorre il Parco Regionale Naturale dell’Appia Antica. Poi, di seguito, si attraversa tutto il Parco Regionale dei Castelli Romani, si scavalca l’autostrada e si prosegue verso Palestrina, la Valle delle Cannuccete e Guadagnolo con la sua falesia e le sue distese verdi! E questa è piena zona scout!!!
Da lassù si scende e si risale seguendo i passi di Benedetto e del primo monachesimo e quindi Subiaco e l’Alta Valle dell’Aniene, approdando infine a Livata, nel cuore del Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini.
Subiaco, Monastero di San Benedetto Subiaco, Rocca Abbaziale
La seconda settimana, come dice il nome della tappa (“Dalla montagna di Roma ai laghi“, 126 km in 7 tappe) si va per monti. Prima i Monti Simbruini, poi i Monti Ernici. Si sconfina in Abruzzo a Rocca di Botte e Pereto. Si lascia Carsoli sulla propria destra e si traversa tutto il Parco Regionale Naturale dei Monti Lucretili, il Monumento Naturale del Torrente Rioscuro con le sue affascinanti cascate naturali, Orvinio e poi si prosegue verso Nord, fino alla bella Castel di Tora ed al bellissimo Lago del Turano, alle pendici della Riserva Naturale del monte Navegna e del Monte Cervia. Poi il Lago del Salto, la discesa verso Pescorocchiano e la chiusura della seconda parte del percorso a Corvaro (da non mancare per i non astemi la degustazione delle birre artigianali di Borgorose!).
Torrente Rioscuro Torrente Rioscuro Lago del Turano Lago del Turano da Castel di Tora
Lago del Salto Lago del Salto
Riserva Naturale della Duchessa Lago della Duchessa, 1.788 metri
Nella terza settimana, “Dalla terra degli Equi alla valle del Velino“, si percorrono ancora 6 tappe per complessivi 102 km. Si “scavalla” la Via Salaria e ci si ritrova in piena Valle del Velino, in particolare nei paesi dell’Alto Lazio colpiti dal terremoto dal 2016. Antrodoco, Posta, Cittareale, Accumoli. I paesaggi di questa settimana mozzano davvero il fiato, già a partire dall’inizio, dal poco conosciuto lago di Rascino, situato in una conca carsica, che raccoglie le acque della pioggia e dello scioglimento delle nevi invernali.
Lago di Rascino Lago di Rascino Altopiano di Rascino
Accumoli Antrodoco Antrodoco Posta
Concludiamo con la quarta settimana, da Accumoli a L’Aquila, sempre 6 tappe per “soli” 82 km. “Soli” tra virgolette perchè qui le ascese sono di tutto rispetto, come lascia capire il sottotitolo della macrotappe: “Dai sentieri del gusto alle alte quote“.
Passando per Amatrice e traversando la Valle del Tronto ci si ritrova al confine di tre regioni e di due Parchi Nazionali. Il più giovane è il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, il più antico è il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
Nel dettaglio da Amatrice si sale prima al paese di Campotosto, poi al Lago omonimo, un grande e panoramico “lago di sbarramento”, lago artificiale a ben 1.313 metri di quota.
Dal Rifugio Fioretti si va verso il Gran Sasso, fino ad arrivare a San Pietro della Jenca (o Ienca), divenuto famoso di recente come meta delle passeggiate di Papa Giovanni Paolo II. Infine si scende verso il capoluogo abruzzese, anch’esso tuttora con le ferite del terremoto del 2009.
Gran Sasso, Corno Grande Lago di Campotosto Lago di Campotosto
Santuario di Giovanni Paolo II Monte Jenca
L’Aquila – Fontana delle 99 cannelle L’Aquila – Basilica di Collemaggio L’Aquila – Basilica di Collemaggio
Buon cammino! Buona strada!