Archivio mensile:Giugno 2014

Festeggia Pietro e Paolo con Bags Free

Domani a Roma è… la festa del patrono, anzi, dei patroni. E che patroni! Pietro e Paolo, i principi degli Apostoli. Moltissime le iniziative per festeggiarli che si svolgeranno nella città.

In primis l’Infiorata di via della Conciliazione… Trovate l’articolo completo che ne parla sul Corriere edizione romana a questo link.

Infiorata Via della Conciliazione

Infiorata Via della Conciliazione (foto Corriere.it)

Domenica poi è prevista la spettacolare Girandola!

La Girandola altro non era che un fuoco d’artificio studiato nei disegni da Michelangelo Buonarotti e perfezionato dal Cavalier Bernini, il quale si rifece alle eruzioni del vulcano Stromboli “che vomita fiamme e foco”. Il genio fantastico del grande Architetto napoletano trasformò questo diluvio di razzi, baleni, e fulmini di fuoco in un disegno di colori ed arte insuperabili. Ben presto si sparse la voce di questo spettacolo fantasmagorico e Roma divenne meta di visitatori provenienti da ogni parte d’Europa. In una medaglia di Pio IV si vede il Castel Sant’Angelo incendiato da fuochi d’artificio”.

Celebration of Saint Peter And Paul Patron Saints

Celebration of Saint Peter And Paul Patron Saints (foto TravelBlog.it)

La descrizione dell’evento potete trovarla su Travel Blog, dove potete anche ammirare dei filmati dello spettacolo degli anni scorsi.

Bags Free vi presenta il Tevere! Biondo e bellissimo!

Il Biondo Tevere: sai perchè si dice così? Probabilmente per la sua abbondante (latino abundans) portata. La cosa è rafforzata dalla locuzione “al biondo dio”, derivata appunto da “abundans et diu” (abbondante e a lungo).

E perchè si chiama Tevere? L’interessantissima voce della Treccani dice così:

Gli autori antichi non sono d’accordo sull’etimologia del nome: Varrone (De ling. lat., V, 29) dice che gli uni derivavano il nome dal regolo dei Veienti Thebris, gli altri dal re latino Tiberino. Questa è l’opinione più comune delle fonti pervenuteci. Tiberino, re degli Albani, sarebbe perito nelle acque del fiume che da lui ebbe il nome; prima, dice Varrone, e con lui altri, si chiamava Albula, dal suo colore. I poeti gli aggiungono spesso l’epiteto di flavus. Nel commento al v. 63 del libro VIII dell’Eneide Servio c’informa che nel tratto dei sette colli il fiume portava in antico altri nomi: Rumon, Serra, vocabolo usato nelle cerimonie sacre, eTarentum.

Il Biondo Tevere

Il Biondo Tevere

Con Bags Free a Piazza Navona

Un gruppo di simpaticissimi nostri clienti, venuti dalla Germania, ha pubblicato sul nostro sito un bellissimo “Selfie” guadagnandosi così lo sconto sulla nostra tariffa!

Vogliamo premiarli con una bella selezione di foto (di pubblico dominio, prese dal Web) della meravigliosa Piazza Navona (lo stadio di Domiziano dei tempi dei Romani) che è il luogo che hanno visitato.

Piazza Navona fotografata da Anderson

Piazza Navona fotografata da Anderson

Piazza Navona - Fontana del Moro

Piazza Navona – Fontana del Moro

Piazza Navona - sul lato sinistro l'Ambasciata del Brasile e la Chiesa di Sant'Agnese in Agone

Piazza Navona – sul lato sinistro l’Ambasciata del Brasile e la Chiesa di Sant’Agnese in Agone

Piazza Navona - la zona dei pittori

Piazza Navona – la zona dei pittori

Piazza Navona - Giochi di luce tra Sant'Agnese in Agone e la Fontana del Quattro fiumi

Piazza Navona – Giochi di luce tra Sant’Agnese in Agone e la Fontana del Quattro fiumi

Piazza Navona come la dipinse il Van Wittel

Piazza Navona come la dipinse il Van Wittel

Bags Free sulla Francigena – 1. Storia e Mappa

Un famosissimo proverbio dice che “tutte le strade portano a Roma”. Questo proverbio deriva dall’intensissima attività dei Romani volta a migliorare le vie di comunicazioni della Repubblica prima, dell’Impero poi. Tuttora, nel 2014!, le principali vie consolari (non a caso questo nome…) di accesso alla Città Eterna ricalcano i passi delle originali strade antiche. Si pensi all’Appia, alla Salaria, alla Flaminia, alla Cassia.

La Salaria permette di arrivare a Roma dalle saline dell’Adriatico (fondamentale avere l’accesso al sale per la conservazione dei cibi, in assenza del frigorifero!), passando per la zona del Reatino, la Cassia e la Flaminia consentono l’accesso a Roma da Nord, dalla Maremma Toscana e dal Viterbese.

Cassia e Flaminia sono le principali direttrici di accesso a Roma per i pellegrini che percorrono il famosissimo cammino della via Francigena.

Alberto Conte, sul sito ufficiale dedicato all’antichissimo itinerario, ne racconta magistralmente la storia:

Indicazione della Via Francigena

Indicazione della Via Francigena

Nell’Alto Medioevo, attorno al VII secolo, i Longobardi contendevano il territorio italiano ai Bizantini. L’esigenza strategica di collegare il Regno di Pavia e i ducati meridionali tramite una via sufficientemente sicura portò alla scelta di un itinerario sino ad allora considerato minore, che valicava l’Appennino in corrispondenza dell’attuale Passo della Cisa, e dopo la Valle del Magra si allontanava dalla costa in direzione di Lucca. Da qui, per non avvicinarsi troppo alle zone in mano bizantina, il percorso proseguiva per la Valle dell’Elsa per arrivare a Siena, e quindi attraverso le valli d ‘Arbia e d’Orcia, raggiungere la Val di Paglia e il territorio laziale, dove il tracciato si immetteva nell’antica Via Cassia che conduceva a Roma.Il percorso, che prese il nome di “Via di Monte Bardone”, dall’antico nome del Passo della Cisa, Mons Langobardorum, non era una vera e propria strada nel senso romano né tanto meno nel senso moderno del termine. Infatti, dopo la caduta dell’ impero, le antiche tratte consolari caddero in disuso, e tranne pochi fortunati casi finirono in rovina, “rupte”, tant’è che risale a quell’epoca l’uso della parola “rotta”per definire la direzione da prendere.

Duomo di Fidenza; pellegrini sulla Frnancigena

Duomo di Fidenza; pellegrini sulla Frnancigena

L’area di strada
I selciati romani lasciarono gradualmente il posto a fasci di sentieri, tracce, piste battute dal passaggio dei viandanti, che in genere si allargavano sul territorio per convergere in corrispondenza delle mansioni (centri abitati od ospitali dove si trovava alloggio per la notte), o presso alcuni passaggi obbligati come valichi o guadi. Più che di strade si trattava, quindi, di “aree di strada”, il cui percorso variava per cause naturali (straripamenti, frane), per modifiche dei confini dei territori attraversati e la conseguente richiesta di gabelle, per la presenza di briganti. Il fondo veniva lastricato solo in corrispondenza degli attraversamenti dei centri abitati, mentre nei tratti di collegamento prevaleva la terra battuta.
Appare, quindi, chiaro che la ricostruzione del “vero” tracciato della Via Francigena sarebbe oggi un’impresa impossibile, poiché questo non è mai esistito: ha invece senso ritrovare le principali mansioni e i principali luoghi toccati dai viandanti lungo la Via.

Nasce la Via Francigena
Quando la dominazione Longobarda lasciò il posto a quella dei Franchi, anche la Via di Monte Bardone cambiò il nome in Via Francigena, ovvero “strada originata dalla Francia”, nome quest’ultimo che oltre all’attuale territorio francese comprendeva la Valle del Reno e i Paesi Bassi.
In quel periodo crebbe anche il traffico lungo la Via che si affermò come il principale asse di collegamento tra nord e sud dell’Europa, lungo il quale transitavano mercanti, eserciti, pellegrini.


Il pellegrinaggio nel tempo

Tra la fine del primo millennio e l’inizio del secondo, la pratica del pellegrinaggio assunse un’importanza crescente.I luoghi santi della Cristianità erano Gerusalemme, Santiago de Compostella e Roma, e la Via Francigena rappresentò lo snodo centrale delle grandi vie della fede. Infatti, i pellegrini provenienti dal nord percorrevano la Via per dirigersi a Roma, ed eventualmente proseguire lungo la Via Appia verso i porti pugliesi, dove s’imbarcavano verso la Terrasanta. Viceversa i pellegrini italiani diretti a Santiago la percorrevano verso nord, per arrivare a Luni, dove s’imbarcavano verso i porti francesi, o per proseguire verso il Moncenisio e quindi immettersi sulla Via Tolosana, che conduceva verso la Spagna. Il pellegrinaggio divenne presto un fenomeno di massa, e ciò esaltò il ruolo della Via Francigena che divenne un canale di comunicazione determinante per la realizzazione dell’unità culturale che caratterizzò l’Europa nel Medioevo. 

Le fonti itinerarie
È soprattutto grazie ai diari di viaggio, e in particolare agli appunti di un illustre pellegrino, Sigerico, che possiamo ricostruire l’antico percorso della Francigena. Nel 990, dopo essere stato ordinato Arcivescovo di Canterbury da Papa Giovanni XV, l’Abate tornò a casa annotando su due pagine manoscritte le 80 mansioni in cui si fermò a pernottare. Il diario di Sigerico viene tuttora considerato la fonte itineraria più autorevole, tanto che spesso si parla di “Via Francigena secondo l’itinerario di Sigerico” per definire la versione più “filologica” del percorso.

sigerico
 
Crescita e decadenza della Via Francigena
L’uso crescente della Francigena come via di commercio portò a un eccezionale sviluppo di molti centri lungo il percorso. 
La Via divenne strategica per trasportare verso i mercati del nord Europa le merci provenienti dall’oriente (seta, spezie) e scambiarli, in genere nelle fiere della Champagne, con i panni di Fiandra e di Brabante. Nel XIII secolo i traffici commerciali crebbero a tal punto che si svilupparono numerosi tracciati alternativi alla Via Francigena che, quindi, perse la sua caratteristica di unicità e si frazionò in numerosi itinerari di collegamento tra il nord e Roma.
Tanto che il nome cambiò in Romea, non essendo più unica l’origine, ma la destinazione. Inoltre la crescente importanza di Firenze e dei centri della Valle dell’Arno spostò a Oriente i percorsi, fino a quando la direttrice Bologna-Firenze relegò il Passo della Cisa a una funzione puramente locale, decretando la fine dell’antico percorso.

(link diretto: http://www.viefrancigene.org/it/Itinerario/Storia/)

Cartina della Via Francigena

Cartina della Via Francigena

La cartina è ripresa dal sito internazionale della Francigena.

Visita con noi la Galleria Nazionale di Arte Antica

A Roma, nel magnifico Palazzo Barberini. Da poco seguono il profilo Bags Free sul nostro account Twitter. Presentare la loro collezione di Arte Antica è per noi un piacere.
Il piacere di contraccambiare un’amicizia, seppure virtuale, appena ricevuta e, come sempre, il piacere di fare un servizio ai nostri clienti del servzio Bags Free!

Qui orari e modalità di visita

Palazzo Barberini

Palazzo Barberini

La Galleria Nazionale d’Arte Antica nasce ufficialmente nel 1893, dopo che alla collezione donata allo Stato dieci anni prima dal principe Corsini, si era aggiunta nel 1892 la Collezione Torlonia e negli anni successivi le collezioni Chigi, Hertz, Monte di Pietà ed altre. La sede di palazzo Corsini risultò presto inadeguata ad ospitare la Galleria Nazionale, in particolar modo quando cominciarono ad affluire sempre più numerose le donazioni e gli acquisti statali. Il Palazzo Barberini, privo delle collezioni fidecommissarie dei principi Barberini per vicende di divisioni familiari e per la malaugurata legge del 1934 che ne permise la dispersione, fu acquistato dallo Stato nel 1949, e destinato ad essere la  nuova sede della Galleria Nazionale d’Arte Antica. Nel 1984 la collezione Corsini  fu ripristinata nella sua sede storica, mentre le opere pervenute con successive donazioni o acquisti (Chigi, Torlonia, Hertz), sono state riordinate nel Palazzo Barberini.

La collezione è ricca di capolavori in particolare dei secoli XVI e XVII. La raccolta comprende dipinti dal secolo XII, come l’immagine della Vergine e Cristo proveniente da Santa Maria in Campo Marzio, prosegue con alcune croci del XIII secolo, e dipinti di scuola giottesca. Tra le opere del secolo XV, spicca il meraviglioso dipinto di Filippo Lippi, la Madonna in trono con Bambino datato 1437, proveniente da Corneto Tarquinia; è inoltre rappresentato un panorama dell’arte laziale dello stesso periodo.
Più consistente il nucleo dei dipinti del XVI secolo, fra i quali  la Fornarina, il celeberrimo ritratto che Raffaello fece dell’amata e  opere di Andrea del SartoBeccafumiSodomaBronzinoLottoTintorettoTiziano, El Greco, per arrivare alla fine del ‘500 con la splendida Giuditta che taglia la testa ad Oloferne di Caravaggio.
Il Seicento è rappresentato da opere di ReniDomenichinoGuercinoLanfrancoBerniniPoussinPietro da Cortona e Gaulli. La sezione delle opere del XVII secolo si accorda perfettamente con la decorazione e l’architettura del palazzo, offrendo una testimonianza ricchissima per completezza e omogeneità di uno dei periodi più fecondi della cultura e dell’arte. 
La pittura del tardo Seicento e del Settecento con opere, tra gli altri, di Mattia Preti, Canaletto, Batoni, Pannini, la Collezione Lemme e un raro nucleo di dipinti francesi dello stesso periodo, provenienti dalla collezione del duca di Cervinara, è  esposta nelle nuove sale del secondo piano del palazzo.

– See more at: http://galleriabarberini.beniculturali.it/index.php?it/4/storia-del-museo#sthash.YkJELTev.dpuf

Giuditta e Oloferne-di Caravaggio

Giuditta e Oloferne-di Caravaggio

Caravaggio (Michelangelo Merisi)
(Milano 1571 – Porto Ercole 1610)
Giuditta e Oloferne
1599 ca.
Tela, cm 145×195
Inv. 2533
Provenienza: collezione Coppi; acquisto dello Stato 1971

A lungo ritenuto perduto e riscoperto da Cellini solo nel 1950, il dipinto si colloca nel momento cruciale della produzione di Caravaggio in cui si compie il passaggio dalle chiare tonalità della pittura giovanile agli accesi contrasti chiaroscurali della maturità. Il soggetto, la decapitazione del generale assiro Oloferne da parte dell’inerme vedova ebrea Giuditta, rappresenterebbe la vittoria sul vizio e sull’eresia, in linea con le dottrine diffuse dal cardinale Carlo Borromeo, cui Caravaggio si dimostra ideologicamente vicino. Il testo biblico viene fedelmente rappresentato dal pittore, eccezion fatta per la schiava Abra: questa infatti, rappresentata non giovane ma vecchia e ripugnante, anziché attendere fuori dalla tenda, partecipa compiaciuta all’esecuzione. Caravaggio la aggiunge alla scena a significare l’umanità corrotta dal peccato verso cui si indirizza il gesto salvifico di Giuditta, che prefigura la venuta di Cristo. Alla bellezza della giovane vedova, appena corrucciata, si contrappongono l’urlo strozzato e gli occhi rovesciati di Oloferne, colto da sorpresa e terrore, nel momento del trapasso dalla vita alla morte.

 

Bags Free: Visit the English Cemetery

Rome’s Non-Catholic Cemetery contains possibly the highest density of famous and important graves anywhere in the world. It is the final resting-place of the poets Shelley and Keats, of many painters, sculptors and authors, a number of scholars, several diplomats, Goethe’s only son, and Antonio Gramsci, a founding father of European Communism, to name only a few. 

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The Non-Catholic Cemetery for Foreigners in Testaccio, Rome (to give it its full name) is also widely known as the Protestant Cemetery although it contains the graves of many Orthodox Christians, Jews, Muslims and other non-Christians. It is one of the oldest burial grounds in continuous use in Europe, having started to be used around 1716. It was also referred to in the past as ‘The English Cemetery’ because of the many English people buried there.

The Cemetery population is both exceptionally diverse and exceptionally rich in writers, painters, sculptors, historians, archaeologists, diplomats, scientists, architects and poets, many of international eminence. In addition to the significant number of Protestant and eastern Orthodox graves, other faiths that are represented include Islam, Zoroastrianism, Buddhism and Confucianism. Tomb inscriptions are in more than fifteen languages – Lithuanian, Bulgarian, Church-Slavonic, Japanese, Russian, Greek and Avestic, often engraved in their own non-Roman scripts.

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It is hard to think of another urban site quite so glorious. Its towering cypress trees and abundant flowers and greenery shelter a heterogeneity of elaborate and eclectic graves and monuments, nestled on a slope in the shadows of the Pyramid of Cestius (dated between 18 and 12 B.C.) and adjacent to a section of Rome’s ancient Aurelian wall.

“It might make one in love with death, to think that one should be buried in so sweet a place,” wrote Shelley, not long before he drowned and was buried here.

Throughout the 19th century and into the 20th, the little Cemetery was something of a pilgrimage site, revered by authors. Daisy Miller, the heroine of Henry James’s eponymous novella, was buried there. After an audience with Pope Pius IX in 1877, Oscar Wilde visited the Cemetery, proclaiming it “the holiest place in Rome.”

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Info for visitors

Non c’è al mondo altro cimitero che ispiri un tal senso di pace infinita, di speranza e di fede. Nella pace solenne dormono insieme l’ultimo sonno uomini di ogni razza e paese, d’ogni lingua ed età. Quanti però qui riposano all’ombra della Piramide di Caio Cestio, fra pini cipressi, mirti e allori, rose selvatiche e fiammeggianti camelie, hanno tutti potuto godere la felicità di vivere più o meno a lungo nella Città eterna.

E’ uno dei luoghi di sepoltura tutt’ora in uso più antichi in Europa, in quanto l’inizio del suo utilizzo risale al 1716 circa. Da allora quasi 4000 sono le persone che dormono qui l’ultimo sonno: inglesi e tedeschi i più, ma anche molti americani e scandinavi, russi, greci; persino qualche cinese e rappresentante di altri paesi orientali.

La popolazione del Cimitero è eccezionalmente varia, ma anche eccezionalmente ricca di scrittori, pittori, scultori, storici, archeologi, diplomatici, scienziati, architetti e poeti, e tra loro, molti di fama internazionale. Oltre al significativo numero di tombe protestanti e ortodosse orientali, vi si possono trovare tombe appartenenti ad altre religioni quali l’Islam, lo Zoroastrismo, il Buddismo e il Confucianesimo. Le iscrizioni sono in più di quindici diverse lingue – lituano, bulgaro, ceco-slavo, giapponese, russo, greco e avestico, e spesso incise con i tratti della propria scrittura.

Molti sono gli artisti che qui riposano: notissimi i nomi di Keats e Shelley, le cui tombe sono mèta di pellegrinaggio per tanti inglesi.

(foto e testi sono di proprietà del sito http://www.cemeteryrome.it/. Invitiamo chi può a sostenerlo con una donazione tramite Paypal, raggiungibile dal sito stesso).

Bags Free, un servizio Mundial!!!!

Ai nostri amici spagnoli ieri è andata maluccio… ma vedrete che si riscatteranno! Oggi tocca a quelli del colore preferito di chi scrive, ai celesti dell’Uruguay ed agli azzurri d’Italia, impegnati rispettivamente contro il Costarica e contro l’ostica inghilterra.

Immagine

Vi facciamo una proposta: venite da noi, lasciate le vostre valigie in deposito a via di Castro Pretorio 32, e godetevi le vostre partite in compagnia, dovunque vogliate!

italia

Eccovi tutte le informazioni:

Dalle ore 14 di sabato 14 Giugno alle ore 6 di lunedì 16 giugno, in occasioni deiMondiali di Calcio, in piazza Madonna di Loreto verrà posizionato un maxischermo per la visione della partita di calcio Italia – Inghilterra, pertanto verrà chiusa al traffico via dei Fori Imperiali nel tratto compreso tra largo Corrado Ricci e piazza Madonna di Loreto. 

Deviate le linee 53-80-85-87-186-271 e 810

ALTRI LUOGHI DOVE VEDERE LA PARTITA

Big Star Pub
Via Goffredo Mameli, 25
www.facebook.com/bigstar.roma

Roma Vintage
Via Casilina, 708
www.facebook.com/romavintage

Animal 21
Via di Portonaccio, 21
www.facebook.com/AnimalGarden21

Circolo degli Artisti
Via Casilina Vecchia, 42
www.ilcircolodegliartisti.it

Eutropia c/o Città dell’Altra Economia
Largo Dino Frisullo
www.eutropiafestival.it

Draft
Viale Ippocrate, 64
www.facebook.com/draftbarroma

Ma Che Ce Siete Venuti a Fa’
Via Benedetta, 25
www.football-pub.com

Feria c/o Lanificio
Via di Pietralata, 159
www.lanificio.com

Arena Estiva del Cinema America
Piazza San Cosimato
www.americaoccupato.org

Cinema America
Via Natale del Grande, 6
www.americaoccupato.org

Metropolis c/o Festa de l’Unità (Villa Osio)
Viale di Porta Ardeatina, 55
www.circoloartisti.it

Bangla di Via del Pigneto
Via del Pigneto, 85

Per la lista completa, cliccate qui
http://roma.zero.eu/2014/06/14/campionato-mondiale-di-calcio-2014-dove-vedere-le-partite-a-roma-6/

Bags Free vi propone… Festival Vegano a Roma

Non è, come potrebbe sembrare ad alcuni, l’invasione di antipatici marzianetti tipo quelli di Jeeg Robot d’acciaio (ricordate? La regina HImika!)

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Dice la loro presentazione che con quest’evento si vuole portare nella città eterna una testimonianza concreta della cultura vegana ed antispecista, un’ideologia proiettata verso un mondo libero da ogni sfruttamento, discriminazione ed uccisione di esseri viventi, senza alcuna distinzione di specie.

Un’occasione speciale d’incontro e di condivisione per tutti, non solamente per chi ha già abbracciato questa filosofia di vita fondata su un’alimentazione priva di animali e derivati dal loro sfruttamento, in una continua ricerca di armonia ed equilibrio con tutte le altre forme di vita presenti sul nostro pianeta.

Perché il veganismo non è una rinuncia bensì una conquista, una scelta consapevole, un arricchimento della propria dieta alimentare, con benefici per la salute ma, soprattutto, è il raggiungimento di una più ampia visione della vita, degli orizzonti di percezione e considerazione del mondo, con tutti i suoi abitanti.

Il VEGinROME sarà quindi anche un’occasione per tutti coloro che vogliono conoscere gli aspetti di una nuova cultura che si sta diffondendo nella nostra società, apprezzandone le varietà culinarie nei diversi punti ristoro, tra stand informativi, vendita di prodotti cruelty-free, corsi, mostre, conferenze, dibattiti, intrattenimenti (anche per i piccini) ed ottima musica dal vivo.

Lasciateci le valigie, e godetevi il festival!!! Il sito dell’evento è http://veginrome.org/index.html

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Programma (in continuo aggiornamento)

Venerdì 13 giugno
Concerto spettacolo di apertura The Reggae Circus di Adriano Bono

Sabato 14 giugno
Lezione gratuita di Pilates adulti
 – ore 10.00 tenuta da Paola Tenaglia
Conferenza Essere Animali – ore 11.00
Fabbriche di uova
Conferenza  Dott. Paolo Bianchini – ore 12.00
Celiachia e nutrizione vegan
Conferenza Dott.ssa in psicologia Annamaria Manzoni – ore 14.30
Sulla cattiva strada. Il legame tra la violenza sugli animali e quella sugli umani
Corso di Cucina etica – a cura del Team VEGOLUTION – ore 15.30 /17.30
Soluzioni Veg per una Rivoluzione Veg
L’evoluzione della cucina tradizionale nel rispetto dell’etica, dell’ambiente e della salute
Conferenza di Emilio Maggio co-autore con il Prof. Massimo Filippi – ore 17.45
Penne e pellicole. Gli animali, la letteratura e il cinema
Conferenza Dott. in filosofia Leonardo Caffo – ore 18.30
Margini dell’ecologia
Conferenza Animal Equality -ore 19.30
Investigare per liberare
Film-Documentario Earthlings  – proiezione – ore 20.15
Un potente filmato sull’assoluta dipendenza dell’umanità dagli animali (usati come compagnia, come cibo, come vestiario, per divertimento e per la ricerca scientifica).
Il film è narrato dall’attore vegan Joaquin Phoenix, nominato dall’Academy Award (GLADIATOR) e la colonna sonora è di Moby, artista vegan acclamato dalla critica.

Serata live: Innuendo, Roberta Orrù, Anna Mancini ed altri ospiti

Domenica 15 giugno 2014
Lezione gratuita di Yoga adulti
 – ore 10.00 tenuta dal Centro Yoga Jap
Conferenza Gateway To Hell – ore 10.30
La campagna internazionale contro le compagnie aeree che trasportano animali verso i laboratori di vivisezione.
Conferenza Hunt Saboteurs  U.K. –  ore 11.00
La campagna inglese contro la caccia
Conferenza – Dott.ssa in psicologia  Antonella Sagone –  ore 11.30
Cucina etica per mamma e bambino
Conferenza a cura di Massimo Leopardi, direttore di Veggie Channel e Dott. Michele Riefoli – ore 12.30
La Sfida, dieta vegana e sport agonistico
Conferenza Ippoasi – ore 14.30
Conferenza Essere Animali – ore 15.30
Morire per una pelliccia
Conferenza a cura di Massimo Leopardi e Roberto Pagliarini – VeggieChannel.com – ore 16.30 Tecniche pubblicitarie nell’attivismo
Conferenza Prof.  Marco Maurizi – ore 17.30
La libertà anche dell’altro. Introduzione all’antispecismo
Conferenza dell’autore Filippo Schillaci – ore 18.00
Un pianeta a tavola

Performance teatrale di Federica Colucci – ore 18.45
Naso schiacciato

Chiusura e saluti