…perchè siamo anche magici!
Ci teletrasportiamo ovunque tu sia, per prendere in deposito e poi riconsegnare le tue valigie, oppure le valigie TeLeTrasportiamo direttamente noi!
L’Orchestraccia è un progetto nato a Roma nel 2010 che vede coinvolti diversi artisti della scena italiana, da attori, a musicisti, a cantautori a performers. Sono Luca Angeletti, Roberto Angelini, Diego Bianchi, Giorgio Caputo, Marco Conidi, Edoardo Leo, Edoardo Pesce e tanti altri che si aggiungono al nucleo originario di volta in volta. Ad accompagnarli, una band composta da Riccardo Corso, Giovanni Di Cosimo, Gianfranco Mauto, Daniele Natrella e Matteo Pezzolet. Lo spunto è quello di interpretare nuovamente canzoni di autori romani a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento.
Da inizio marzo 2012 il progetto arriva in tv partecipando a “The show must go off” di Serena Dandini e sbarcando nei negozi digitali con i brani “Un’occasione bellissima” e “Alla renella”.
Oggi suonano a Porta di Roma, nell’ambito del programma “Porta di Roma live“.
Per chi si sposta con i mezzi pubblici, dal nostro deposito di via di Castro Pretorio 32, prendere la metro B1 (direzione Conca d’Oro) oppure il filobus 90 da Piazza dei Cinquecento e poi i bus 80 o 38.
E’ partito da alcuni mesi e speriamo che vi piaccia! Con questo post vi informiamo che grazie al lavoro di Francesca di Posizioniamoci, da oggi questo è integrato con il sito internet del servizio Bags Free!
Da oggi quindi il blog è raggiungibile al nuovo (http://blog.bags-free.com) indirizzo.
Grazie a tutti coloro che seguono il blog e, in anticipo, a quanti sceglieranno di farlo a partire da oggi! E ricordate, qualsiasi problema abbiate con i vostri bagagli….
Si aprono eccezionalmente al pubblico il Passetto di Borgo, un lungo e suggestivo camminamento di circa 800 m che collega il Castello ai Palazzi Vaticani, ricavato sulle mura che delimitavano la città leonina; le Prigioni storiche, anguste e buie celle che furono usate come prigioni dal Rinascimento sino all’Ottocento e dove furono rinchiusi Papa Paolo III Farnese, l’umanista Pomponio Leto, Benvenuto Cellini, Giuseppe Balsamo, meglio noto come Cagliostro; la Stufetta di Clemente VII, un vero gioiello architettonico della prima metà del Cinquecento, sala da bagno dei Pontefici, uno dei rarissimi esempi di bagno rinascimentale.
Da quest’anno sarà visitabile anche le Mole, il mulino risalente al tardo Cinquecento per la guarnigione di Castello.
Ogni sera visite guidate illustreranno l’usuale percorso, arricchito anche dal punto ristoro nel Giretto coperto di Alessandro VII.
Notti d’estate a Castel Sant’Angelo propone, inoltre, un intenso programma di 40 concerti di musica classica e jazz che coinvolgerà oltre 100 musicisti: artisti di primissimo piano – Danilo Rea, Fabrizio Bosso, Gabriele Mirabassi, Alessandro Carbonare e il Quartetto Bernini – si alterneranno con numerosi giovani ed affermati talenti, tra i quali Paolo Taballione, Tilly Cernitore, Enrico Zanisi, Mattia Cigalini.
Qui il programma completo di costi ed informazion dal sito dei nostri amici di 060608.it
Mercoledì 23 luglio
Formazione
I CAMERISTI DI ROMA
Paolo Verrecchia e Massimo Conte – Oboi
Vincenzo Mariozzi e Riccardo Cupini – Clarinetti
Ugo Gennarini e Concezio Colandrea – Corni di bassetto
Antonio Vincenzi e Alessandro Verrecchia – Fagotti
Masimiliano Picca, Giuseppe Calabrese, Alessandro Gennarini e Mariele Ecca – Corni
Giuseppe Viri – Contrabbasso
Davide Latella – Direttore
Programma
W. A. Mozart – Serenata in sib magg. K. 361
“Gran Partita”
Venerdì 25 luglio
Formazione
Danilo Rea, pianoforte
con la partecipazione di Min Ji Kim, soprano
Programma
Danilo Rea piano solo
Sabato 26 luglio
Formazione
BAYAN DUO
Saria Convertino e Pietro Roffi, bayan
Programma
J. C. Bach – Sonata in sol maggiore
A. Piazzolla – Oblivion
D. Scarlatti – Sonata in Sol K67
F. Angelis – Soliloque – Asia Flahes
G.Hermosa – Gernika, 26/04/1937
S. Vojtenko – Revelation
A. Vivaldi – Inverno
F. Angelis – Paris-Moscow
V. Semionov – Balkan Rhapsody
L. Bacalov – Il Postino
V. Zolotariov – Rondò Capriccioso
Domenica 27 luglio
Formazione
Paolo André Gualdi, pianoforte
Programma
Franz Liszt – Années de pèlerinage – Deuxième année: Italie, S. 161
I. Sposalizio
Il. Il penseroso
III. Canzonetta del Salvator Rosa
IV. Sonetto 47 del Petrarca
V. Sonetto 104 del Petrarca
VI. Sonetto 123 del Petrarca
VII. Après une lecture de Dante: Fantasia
Quasi Sonata
Mercoledì 30 luglio
Formazione
Fabio Severini, oboe
Marco Venturi, corno
Marco Ciamacco, fagotto
Roberto Petrocchi, clarinetto
Elena Matteucci, pianoforte
Programma
W. A. Mozart – Quintetto in mib magg. per pianoforte e fiati, K. 452
L. van Beethoven – Quintetto op.16
E’ con piacere ed orgoglio che annunciamo che la Bon Bags Srl, titolare del marchio Bags Free, sarà presente con questo marchio alla 29° edizione del Salone del Franchising di Milano (International Retail Expo) che si terrà nella città lombarda dal 7 al 10 novembre 2014.
Vi invitiamo a venire a visitare il nostro stand, nel padiglione 2, posizione E23.
Altre informazioni sulle modalità di visita, biglietti ed altro vi saranno date sempre su questo blog.
Nel frattempo potete visionare sul sito dell’esposizione la nostra scheda Azienda ed i nostri comunicati stampa.
Comunicato stampa numero 1 – Lecce e Brindisi: aprono i primi Bags Free Points
Comunicato stampa numero 2 – Apriamo in 13 città
Stasera, con la finalissima tra Germania ed Argentina, si conclude l’edizione 2014 dei Mondiali di Calcio, giocati in Brasile, con la titolatissima squadra di casa, l’unica ad aver vinto per cinque volte la competizione, che è stata la vera delusione. 7 gol a 1 presi dalla Germania in semifinale, 3 gol a zero presi ieri dall’Olanda nella finale per il terzo e quarto posto.
Stasera i tecnici danno per favorita la Germania, che nel corso della competizione ha reso al meglio in quasi tutte le partite, ha vinto e convinto, ha stravinto con i padroni di casa verdeoro nonostante uno stadio completamente contro.
Non troverà un ambiente molto diverso oggi. A Rio ci sono centomila argentini, tra fuori e dentro lo stadio. Sarà come giocare in trasferta per i tedeschi. Ma, la semifinale lo ha dimostrato, non sono certo gente che si spaventa per così poco…
Buon divertimento!
Dal 28 giugno l’area dei Fori Imperiali, ormai pedonalizzata, è stata valorizzata e arricchita con un nuovo allestimento.
Allo spettacolo “Il Foro di Augusto 2000 anni dopo” ideato da Piero Angela e Paco Lanciano, di cui abbiamo già parlato in questo blog, si aggiunge l’esposizione fotografica del rilievo della Colonna Traiana nel suo sviluppo lineare.
Il pubblico, gratuitamente, avrà l’opportunità unica di poter “leggere” la Colonna Traiana “srotolata” su un telo pvc fissato su una struttura in metallo a doppio spiovente, per una lunghezza di circa m. 80 per lato. Il supporto è posto al centro di piazza del Foro di Traiano, nelle immediate vicinanza del Foro.
Il progetto, ideato dal dott. Francesco Zan dell’Università di Firenze, e realizzato in collaborazione con la Sovrintendenza Capitolina, sarà esposto fino alla fine di settembre.
Il fregio della Colonna Traiana diventa completamente leggibile e fruibile da tutti, nello stesso luogo dove si trova il monumento originale.
I visitatori potranno memorizzare alcune scene del fregio in base alla loro formazione e poi cercheranno di ritrovare quelle scene sul monumento. Questo genera un dialogo inedito tra il monumento e le persone, aumentando sensibilmente la qualità dell’esperienza di trovarsi a Roma sia per il turista che viene per la prima volta, sia per chi vi abita e che potrà guardare con occhi diversi ciò che pensava di conoscere.
La riproduzione fotografica del fregio completo della Colonna Traiana è stata realizzata interamente con riprese da terra alla luce naturale, modalità a cui si devono i suggestivi cambiamenti di contrasto del marmo originale. Le immagini, tutte con scala diversa, sono state elaborate per permettere una visione completa delle scene, senza ripetizioni e interruzioni.
La linearizzazione totale del fregio ha consentito di eliminare i limiti dell’osservazione diretta di questa grande opera d’arte, mostrando i rilievi in un modo che la visione di calchi o la lettura di immagini, o altro genere di riproduzioni, non hanno fino ad ora consentito a causa della limitatezza dello spazio fisico, della curvatura naturale del fregio, della pendenza e della dimensione variabile delle spire. Sarà possibile finalmente apprezzare pienamente, oltre alla perfetta scansione delle scene, la maniera geniale e creativa con cui queste si collegano di volta in volta tra loro, mediante sovrapposizioni, simmetrie, spostamenti, punti di fuga, che rendono il fregio particolarmente vivo. Osservato più volte il fregio linearizzato, sarà poi più facile ritrovare le diverse scene delle imprese di Traiano sul monumento originale, anche quelle situate nelle spire più alte.
Che altro dire? Lasciateci i bagagli e andate a vedere!!!
(testo ripreso da http://api.culturalazio.it/terrediveio/XXMunicipio.isola-farnese.aspx)
Il borgo si trova arroccato su una rupe a ca. 1.5 km di distanza dal 18° km della via Cassia. Il nome medievale di Insula, deriva dalla presenza dei fossi del Piordo, delle valli della Storta e di S. Sebastiano che circondano l’abitato, appunto isolandolo dal territorio circostante.
Di origine medievale, sin dall’XI sec. è citato come castello di proprietà del monastero romano dei SS. Cosma e Damiano; nel XIII sec. Passò in mano alla potente famiglia baronale degli Orsini che lo tenne saldamente sino al 1616, quando fu venduto al cardinale Alessandro Farnese da cui deriva il nome moderno. Il borgo è noto per aver ospitato la sosta di alcuni imperatori che si recavano a Roma per l’Incoronazione tra i quali Ottone IV e Enrico VII. Già dai primi decenni del XV sec. Isola Farnese divenne Comune: alla comunità fu infatti richiesto da Papa Eugenio IV di inviare fanti armati a Bracciano, per combattere le schiere di Nicolò Fortebraccio, avversario della Chiesa.
La rocca medievale oggi non è più riconoscibile, poiché è stata incorporata nel seicentesco palazzo baronale, ma si possono scorgere alcune torri di guardia del recinto murario fortificato. Un piccolo borgo di case in stile seicentesco circonda il castello; al centro è una piazzetta denominata della Colonnetta in quanto conserva un frammento di colonna romana, sulla quale si affaccia la chiesa di S. Pancrazio eretta nel ‘400 e restaurata nel ‘600, che conserva affreschi del XV e XVI sec. ed alcune testimonianze archeologiche come i due capitelli che formano l’acquasantiera.
Pantheon viene dall’omonima parola greca che riferisce al suo essere originariamente un tempio dedicato a tutti gli dei. A tutti gli dei di cui era ricca la civiltà degli antichi romani, che li avevano ereditati, cambiando loro nome e qualche funzione, dai greci. Da Ares a Marte, da Afrodite a Venere, da Zeus a Giove, per intendersi…
Venne poi trasformato in una chiesa cattolica, e, pochi lo sanno, tuttora lo è. La chiesa di Santa Maria ad Martyres (così detta perchè nel 609, per consacrarla, Papa Bonifacio IV vi fece trasferire le ossa di anonimi martiri prese dalle catacombe romane).
Il tempio originario venne costruito da Marco Vipsanio Agrippa, tra il 27 ed il 25 a.C. Tale personaggio aveva ottenuto cospicua parte dell’appalto per la monumentalizzazione del Campo Marzio in quanto…. genero dell’Imperatore Ottaviano Augusto (altro che Historia magistra vitae… stiamo sempre allo stesso punto!).
I dettagli sulla storia e l’architettura li potete leggere nei link che seguono a questo testo introduttivo. Voglio solo qui citare la bellissima cupola a cassettoni. Si tratta di cinque ordini di ventotto cassettoni; ventotto era un numero che gli antichi consideravano perfetto, dal momento che si ottiene dalla somma 1+2+3+4+5+6+7 e che il sette è un numero che indica perfezione, essendo sette i pianeti visibili ad occhio nudo. I cassettoni sono di misura decrescente procedendo verso l’alto, e sono assenti nell’ampia fascia liscia vicina all’oculo centrale, di 8,92 m di diametro.
Fino alla costruzione della Cupola del Brunelleschi a Firenze fu la cupola più grande del mondo. Ora è la terza (n.b. contrariamente a quanto molti credono, la cupola di San Pietro è più piccola!).
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Link alla pagina Wikipedia
Link alla pagina sul Pantheon del Ministero dei Beni Culturali