Su questo blog abbiamo parlato da poco della Via Francigena del Sud e del tracciato ufficiale approvato ad ottobre. Ma, più che per la parte Nord del cammino Francigeno, a Sud sono parecchie le varianti proposte. Storicamente le varianti servivano nei tempi in cui per svariati motivi (stagioni particolarmente fredde o calde, zone infestate dai briganti, occupazioni militari di questo o quello…) non era consigliabile percorrere la via più comune.
Oggi le varianti hanno più spesso motivi paesaggistici (far conoscere meglio questo o quel territorio) o di preferenza per la tipologia di paesaggio (più vicino al mare o il più possibile in collina o media montagna, per evitare le moderne strade statali ed autostrade…).
Una cosa è sicura. Per andare da Roma verso la Puglia, prima o poi l’Appennino bisogna valicarlo. Si può fare in tanti modi. Il più antico e comune era la Via Appia, la cosiddetta Regina Viarum, che da secoli porta da Roma a Brindisi, passando per Benevento.

Il tracciato originario è stato descritto per intero da un tal Francesco Maria Pratili, nel 1745. Da Roma, passando per le Frattocchie, si andava in direzione di Ariccia. Ancora oggi la modernissima guida dedicata alla “Via Appia a piedi” (Ediciclo editore, giugno 2019) suggerisce Roma-Ariccia come prima tappa del cammino.
La maggioranza dei camminatori in verità per quel che ne sappiamo (ci sono già cominciate ad arrivare le prime richieste e le prime domande; questo post risponde in parte anche a quelle) preferisce la frescura del lago di Castelgandolfo e la maggior offerta di servizi turistici della cittadina da sempre dimora estiva dei Papi.

Roma-Marino è invece la scelta del percorso ufficiale della Via Francigena del Sud, che da lì però piega verso Nord, verso Artena. L’Appia e la Francigena Pontina invece vanno verso Sud.

Da Castelgandolfo o da Ariccia o da Marino chi prosegue per la Via Appia arriva tradizionalmente all’antica Tres Tabernae (Tre Taverne) dove fece tappa anche l’Apostolo Paolo. E’ la scelta, diciamo così, più filologica.
Non è però la scelta più moderna. Questa preferisce entrare nel Parco dei Castelli Romani e, da Castelgandolfo, prende la Via dei Laghi (SP 217), costeggia il Lago di Nemi, se è stagione si ferma a fare una scorpacciata di fragole (la sagra è ad inizio giugno, segnatevelo in agenda!) e poi prosegue fino a Velletri.

Riassumendo le alternative sono da Ariccia a Tres Tabernae (secondo la Via Appia a piedi, Cisterna di Latina la località con disponibilità di alloggi più vicina) oppure da Castelgandolfo a Velletri (Francigena Pontina).

Entrambi i cammini poi dirigono a Terracina. Il cammino della Via Appia però, da Tres Tabernae a Terracina è lungo più di 40 chilometri. Molti consigliano perciò di spezzarlo facendo tappa a Borgo Faiti o in un’altra località intermedia. Borgo Faiti è l’antico Foro Appio e, secondo la storia, Paolo di Tarso passò anche di là.

Troviamo francamente più praticabile la proposta della Francigena Pontina, che spezza in tre o quattro parti il lungo percorso, e propone (sarà meno filologico, ma sicuramente più interessante), ad esempio, le tappe Velletri-Cori, Cori-Sezze, Sezze-Fossanova, Fossanova-Terracina.
Da Velletri a Cori sono 18 km per la maggior parte lungo la Via di Cori, senza particolari difficoltà (possibile una deviazione per il piccolo ma fascinoso lago di Giulianello). Il lago di Giulianello è un piccolo lago vulcanico, dal 2007 dichiarato monumento naturale dalla Regione Lazio. Ricchissima la varietà della fauna (specie pesci ed uccelli) e della flora (canneti e querce secolari lungo la riva).

Da Cori a Sezze per i nostri gusti la tappa è un po’ troppo lunga per la maggioranza dei camminatori (si tratta di una distanza media tra i 28 e i 30 km) e proponiamo di spezzarla in due all’altezza di Sermoneta, facendo quindi due tappe da quindici chilometri. La prima da Cori a Sermoneta, con possibili soste e relative visite all’Oasi Giardino di Ninfa (rigorosamente consigliabile prenotare prima), ed all’Abbazia di Valvisciolo. A seguire da Sermoneta a Sezze passando per la Via Romana Vecchia.


Sezze – Fossanova (famosissima e da vedere l’omonima Abbazia) e Fossanova – Terracina sono due tappe di una ventina di chilometri ciascuna che ci ricongiungono al tracciato della Via Appia in riva al mare.


Riassumendo, in pratica si tratta di tre tracciati sovrapposti; a nord, attraverso Artena ed il Frusinate, Anagni, Ceprano, Cassino, passa il tracciato ufficiale della Francigena del Sud, al centro, attraverso i laghi, le abbazie e verso il mare raggiunto a Terracina, passa la Francigena Pontina, a sud passa il tracciato della Via Appia che quasi costeggia il mare, ma che ha il difetto di costringerti lungo la trafficata Appia Nuova, che di fascino per chi cammina ne ha indubbiamente molto poco.
Il primo percorso arriva naturalmente alla nostra meta Benevento, passando da Mignano Monte Lungo, Alife e Solopaca. Gli altri due da Terracina necessariamente prima continuano a seguire la costa (Formia, Minturno) e poi risalgono verso Benevento attraverso Sessa Aurunca, Capua, ed Arpaia. Ma approfondiremo tutto questo un’altra volta, in un altro post.
