La data del 1977 non è una data che si ricorda solitamente con una valenza positiva. Il cosiddetto movimento del settantasette in Italia è visto dai più come l’esplosione in forma violenta delle tensioni latenti da tempo nella società italiana, attraverso fenomeni come la lotta armata di frange giovanili e il terrorismo, che a partire da quella data conobbe il periodo più sanguinoso.
Almeno a Roma però ebbe una valenza positiva, che si muoveva in controtendenza rispetto ai terribili fenomeni di cui sopra. Creando cultura anzichè distruggerla. Era assessore alla Cultura un eclettico e strano personaggio, un visionario per tanti aspetti, Renato Nicolini si chiamava, che ebbe l’idea di dare vita a quella che da allora in poi si chiamò l'”Estate Romana” (a questo link un bel documentario realizzato in occasione dei trent’anni dell’evento).
Chi scrive aveva quattordici anni nel 1977, a settembre avrebbe frequentato il primo anno del liceo ginnasio, come si chiamava allora il liceo classico. Era abituato alle lunghe e caldissime estati romane, negozi chiusi per buona parte di luglio e tutto agosto, cinema a volte chiusi, a volte impossibili da frequentare per il troppo caldo che faceva nelle sale, televisione che non trasmetteva altro che repliche dei mesi invernali…
Beh, quell’anno, lo strano personaggio di cui sopra, me lo ricordo con degli indomabili capelli ricci e le inguardabili giacche a quadrotti, talvolta il papillon, ebbe l’idea di animare l’estate promuovendo il cinema alla Basilica di Massenzio, ed altre iniziative che, visto il successo, si sparsero a macchia d’olio, colorando anche il grigiume uniforme delle periferie, i palazzoni del Tuscolano e del Prenestino, i grattacieli di Donna Olimpia, gli orrendumi, così li definivo, di Corviale e Torbellamonaca.
Oh, non tutto in quell’anno, si intende. Nemmeno lo strano personaggio poteva far miracoli in un colpo solo ed in un anno solo, ma da quell’estate 1977, il contagio della cultura, trasformata in voglia di condividere e di stare insieme, da voglia di colori estivi, il giallo e l’arancione del sole, il bianco lancinante della neve, l’azzurro abbacinante del cielo terso opposti al rosso e nero del sangue della violenza terrorista, alllo scuro del chiudersi nelle case dai muri arroventati, da quell’estate 1977, l’iniziativa “Estate Romana” non si sarebbe più fermata.
Quello strano personaggio ed i pochissimi, anche del suo stesso partito, che gli andavano dietro nella sua visione, diede vita a qualcosa a cui da allora in poi nessun sindaco avrebbe rinunciato, perchè glielo chiedeva tutta la città, di qualsiasi colore politico fossero i suoi elettori.
L’Estate Romana tradizionalmente inizia a giugno e finisce a fine settembre di ogni anno. Gli appuntamenti si sono moltiplicati e diversificati, anche se, a mio parere, il cinema nelle piazze e nelle arene storiche e non, resta forse l’evento che è ancora quello più caratterizzante.
Siamo nel 2016, il terrorismo rosso e nero in buona parte ce lo siamo lasciati alle spalle, ma non mancano certo, a Roma come altrove, i motivi di preoccupazione, a volte di angoscia, per il che fare delle e nelle nostre città.
L’Estate Romana, nel 2016 come nel 1977, serve a darci la speranza di un futuro migliore, di un vivere più rilassato, di colori più allegri, di arcobaleni che sorgono nell’animo.
Da quando esiste, anche Bags Free fa parte dell’Estate Romana! Come un servizio che non si spegne mai, che è sempre attivo, dal 1 giugno a Ferragosto (compreso!), fino alla fine di settembre.
Perchè, a ciascuno nel suo modo e con le sue dimensioni, anche il nostro servizio serve a far si che il nostro cliente possa apprezzare al meglio Roma, le sue bellezze, la frescura delle sue fontane, i colori accesi dei suoi parchi, i panorami colorati del Centro come di tante periferie.