La notte delle streghe, anzi, le notti… #BagsFree

 

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Lumache in vendita a Piazza San Giovanni in Laterano

Le streghe, si sa, non esistono, o meglio, esistono a modo nostro… Come le fate, i folletti, i maghi, gli elfi, fanno parte di quel mondo fantastico con cui noi umani mascheriamo a volte le nostre paure, le nostre gioie, il timore o le speranze per il futuro.

E’ bello però, a volte rasserena, pensare che ci siano… Soprattutto a Roma, è bello, perchè i romani nei secoli sono sempre stati bravissimi a trovare una occasione per mangiare e fare festa.

Così il 24 giugno nella città del Papa, una volta del Papa Re, si festeggia la nascita di San Giovanni Battista. E San Giovanni è la prima basilica dell’Urbe (no, non è San Pietro!), la Cattedrale del Papa, che dopo l’elezione viene qui a fare la “presa di possesso” del suo essere divenuto Vescovo di Roma.

Quindi, la mattina, festa solenne per i romani, tutti a Messa la mattina, poi, se il lavoro e il tempo lo permettono gita fuori porta con relativa mangiata.

Ma la giornata di festa, chi è pratico di tonache e di Bibbie lo sa bene, comincia dal Vespro della vigilia.  Il romano verace, cui la festa non bastava mai, così si era inventato anche un motivo per festeggiare la sera e la notte, mangiando lumache in piazza.

La festa cominciava la notte della vigilia, la cosiddetta “notte delle streghe”, durante la quale la tradizione voleva che le streghe andassero in giro a catturare le anime.

La gente partiva allora da tutti i rioni di Roma, al lume di torce e lanterne, e si concentrava a San Giovanni in Laterano per pregare il santo e per mangiare le lumache nelle osterie e nelle baracche.

Mangiare le lumache, le cui corna rappresentavano discordie e preoccupazioni, significava distruggere le avversità.

La partecipazione popolare era massiccia, si mangiava e si beveva in abbondanza e soprattutto si faceva rumore con trombe, trombette, campanacci, tamburelli e petardi di ogni tipo per impaurire le streghe, affinché non potessero cogliere le erbe utilizzate per i loro incantesimi.

La festa si concludeva all’alba quando il papa, per l’appunto, si recava a San Giovanni, la sua cattedrale, per celebrare la messa, dopo la quale dalla loggia della basilica gettava monete d’oro e d’argento, scatenando così la folla presente.

Oggi la tradizionale festa di San Giovanni ha perso quasi del tutto la sua antica importanza, come la fede dei romani, sia quella vera, sia quella nelle fantasie, ma mai dire mai, rivive da alcuni anni a questa parte in alcune manifestazioni organizzate per l’occasione.

Quest’anno, con la sponsorizzazione di ACEA, uno dei gestori della rete idrica ed elettrica, la festa si allarga e durerà addirittura quatro giorni e passa. con 200 chili di lumache da mangiare in piazza, , bande musicali e fuochi d’artificio (qui il link al sito di ACEA con il programma completo)!!!

Che dite, le streghe si sveglieranno???

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