C’è cammino e cammino, si potrebbe dire. O meglio, c’è il Cammino e i cammini! Parlando con pellegrini, viaggiatori e turisti è un fatto assodato.
Il Cammino, quello con la C maiuscola, è quello che porta a Santiago di Compostela. Il più conosciuto, il più frequentato. Poi ci sono i cammini, gli altri cammini, le vie di pellegrinaggio. Ne fanno parte integrante la Via Francigena, la Via Romea, la Via di Francesco, il Cammino di Benedetto, ecc…
Sono in aumento, perchè si è scoperto che sono un modo di valorizzare zone del proprio paese che altrimenti rimarrebbero trascurate o poco conosciute. Il che, a nostro modo di vedere, è un bene.
In antichità, i grandi cammini erano tre, e chi li percorreva era denominato con nomi differenti. I “pellegrini” (peregrini) o “iacobei” erano quelli diretti alla tomba dell’apostolo Giacomo, i “romei” erano coloro che si recavano alle tombe di Pietro e Paolo, quindi a Roma, infine i “palmieri” quelli che da Roma si dirigevano alla Terra Santa, a Gerusalemme.
In conclusione, come il Cammino per eccellenza era ed è Santiago, il pellegrino per eccellenza è quello che vi si reca, per tante strade diverse (Cammino Francese, Inglese, Portoghese, Catalano, ecc…).
Passiamo dal Cammino e dai “cammini” ai camminatori. Molte sono le motivazioni, le ragioni per le quali ognuno di noi può decidere di mettersi per strada, di avere una meta. Differenti ragioni, differenti tempistiche, differenti passi, differenti bisogni. Sconsiglio sempre di mettere in discussione quelle altrui (“lo fa per moda”, “non lo fa per fede”, “è solo un superstizioso”, “è un temerario” e quant’altro). Meglio, infinitamente meglio, riflettere sulle proprie di motivazioni, e verificare se si è preparati per la strada, per il cammino, per la “route”, per dirla alla scout.
Perchè al di là di tutto, che tu sia un pellegrino, un esploratore, un giramondo, un turista, un avventuriero o quello che vuoi tu, devi essere preparato per affrontare un cammino che, nella maggior parte dei casi, Francigena o Santiago che sia, dura dai 7 ai 15 giorni; ma per qualcuno anche 20 o un mese intero.
Devi essere preparato non solo mentalmente e, se lo fai per fede, spiritualmente, ma anche dal punto di vista fisico e tecnico. E nessuna di queste dimensioni può essere trascurata o affrontata alla leggera. Perchè quando cammini, fatevelo dire da uno che ha camminato tanto, anche con zaini da 60 o 70 litri, da solo o in compagnia, non sai mai dove potrebbe nascerti una difficoltà di percorso.
Potrebbe capitarti di essere allenatissimo, fisicamente al top, ma di trovare un tratto ghiacciato e non avere nulla di adatto, essere in un luogo dove invece dei soliti 20, 25 gradi ce ne sono 40, e rischiare una insolazione, od anche trovarti senza ragioni per proseguire, perchè ti arrivano notizie brutte inaspettate, o perchè la persona con cui avevi pianificato il cammino ti molla lungo il percorso… O banalmente usare calze inadatte, o scarponi non testati che rendono gli uomini e le donne “duri”, incapaci di fare anche solo un altro passo.
Intendiamoci. La preparazione, ogni tipo di preparazione, è importante ma non è tutto. Ci sono e ci saranno sempre gli imprevisti, gli incontri inaspettati, le rivelazioni inattese. Forse sono l’aspetto più bello del cammino.
Ma la preparazione di base serve. Sei anni fa, Giancarlo Cotta Ramusino, con cui ho in comune l’essere uno scout, un viaggiatore a piedi, ed un informatico di professione, che ho conosciuto troppo tempo fa tramite i manuali tecnici sui campi fissi e mobili (roba scout, lasciate perdere…) ha scritto un testo a mio parere ancora insuperato sul tema. Si intitola per l’appunto “Camminatori. Guida pratica per esploratori, giramondo, viaggiatori, pellegrini, turisti, avventurieri”, editrice “Terre di Mezzo” (vedi http://libri.terre.it).
E’ un ottimo testo, affronta in modo semplice tutti gli aspetti del prepararsi a fare un cammino. Leggetevelo e vedrete che vi capiterà senz’altro di dire almeno due o tre volte “Ha ragione!” o “A questo non avevo pensato!”.
Leggetevelo ma poi… uscite ed iniziate a camminare!
Buona strada da Luca e dal team di “Walking On Francigena”!