E’ in edicola il numero autunnale di una nuova rivista (il primo è uscito questa estate con un ricco reportage sulla Via Francigena), “Viaggi e Cammini“. Ci sentiamo di consigliarne l’acquisto ai clienti ed agli amici, che, come noi, sono appassionati frequentatori di cammini e vie di pellegrinaggio.
Luca, che scrive questo post, ha vista la sua attenzione presa da un articolo che non ha il richiamo in copertina, intitolato: “Camminare in autunno. I consigli pratici per poter affrontare un viaggio in una stagione mutevole“.
Eh già, perchè ci crediate o no, ci sono camminatori anche in autunno ed inverno. In questi giorni stiamo assistendo il cammino di un gruppetto di quattro persone sulla Via di Francesco.
Perchè viaggiare, camminare in autunno, ha i suoi disagi, legati solitamente al meteo non sempre amichevole, specie sul tratto appenninico, che ti costringe ad avere dell’equipaggiamento supplementare, ma ha anche i suoi indubbi pregi.
Sentieri meno affollati, colori più vividi e vari, paesaggi mutevoli ed affascinanti…
Da vecchio scout, ricordo che ripetevo spesso ai ragazzi una massima che recitava che “non esiste bello o cattivo tempo, ma solo un buono o un cattivo equipaggiamento“.
Ed è vero. Camminare in autunno richiede alcune accortezze, riportate tutte correttamente nell’articolo, dal vestirsi a strati (“a cipolla“), all’avere con sè una giacca a vento, possibilmente in goretex, ricordarsi del copri zaino (non tutti i modelli in vendita, specie quelli economici, sono impermiabili) o avere almeno un poncho largo, che copra sia il camminatore, sia lo zaino.
Poi sono senz’altro molto utili una lampada frontale (fa buio prima in autunno, e se oltretutto piove o c’è nebbia o foschia; e ricordatevi le pile di riserva…) e un bel fischietto per richiamare l’attenzione (io me lo porto anche d’estate in verità, non si sa mai…).
La rivista aggiunge all’elenco che avrei fatto io anche i ramponcini da trekking. Attenti però sia a sceglierli bene (non sono, ripeto, non sono uguali a quelli per alpinismo in alta montagna e sui ghiacciai!) sia ad usarli in modo appropriato (ovvero su pendenze non troppo ripide ed in luoghi non molto esposti).
Visto che il terreno in autunno è sicuramente più scivoloso, oltre ad avere calzature con suole scolpite, che facciano presa, consiglierei anche un paio di bastoncini da trekking. Ma, come scrive l’articolista, attenti soprattutto alle scarpe, che siano magari anche impermiabili e le più adatte alla stagione (peggio di finire con i piedi e i calzettoni bagnati in questa stagione penso ci sia davvero poco per un escursionista…).
Un ultimo consiglio, che non c’è nell’articolo, ma mi permetto sempre di dare a tutti è quello di interpellare una guida del posto, CAI o AIGAE che sia. Vi saprà senz’altro meglio consigliare, conoscendo la zona ed il terreno su cui vi avventurate meglio di chiunque altro, su cosa, in più o in meno, sia opportuno avere con voi.
Buon cammino! D’autunno come d’estate!
Luca del team di Walking On Francigena