Archivi tag: bagsfree

Bags Free Tour: al Circo Massimo!

Per visitarlo: dalla Stazione Termini, linea metropolitana B fino alla Stazione Circo Massimo.

(fonte: 060608.it)

Circo Massimo (Circus Maximus), is the biggest building for shows of all times, it is 600 metres long and 140 metres wide; it is by the legend connected to the origins of the city: in fact during the games in honour of Conso, the rape of the Sabines happened and hence the birth of life in the city. Actually, a first arrangement of Valle Murcia – Murcia was, according to the tradition, the valley’s tutelary deity – it goes back to the age of the Tarquini and it can be connected to the construction of a sewer which permitted the drainage of the whole area and to regularise the ground. The equipment was probably not enough for this phase, but subsequently, throughout the centuries, there must have been many works in this area and starting with century II BC, also monumental like per the arch of Stertinio erected in 196 BC, the columns with statues, the support with the ova (marbles) in order to easily count the turns.Only Julius Caesar had a real brickwork constructed and its map is kept, at least partially, in the following constructions as witness the many reticulate works in various points during the excavation. Certainly the intervention of Augustus was of great importance: he completed and restored the hippodrome, he decorated it with the obelisk, which is now in piazza del Popolo, and built the pulvinar. Devastated many times by fire and consequently restored, it was then re-constructed almost integrally during the age of Domitian and Traian, phase to which most of the structures in bricks now visible belong. A great number of interventions were made by the following emperors, both structural, as it is proved by the section of brick walls, and finalised to the decoration, often of great importance: exemplar is the erection of the gigantic obelisk brought to Rome by Costante II, now at the Lateran.Like other buildings for shows, the tier of seats divided in three floors rested on parallel and radial structures that defined, on the inside, rooms with different functions. Going from the outside towards the arena, there is the external ambulatory, the barrel vaults, the intermediate ambulatory, another row of rooms adherents to the ima cavea. The barrel vaults have a ternary rhythm: one gave access to the ima cavea, one was dead ended and the third lodged the double flight of stairs that brought to the superior ambulatory which was obtained by internal curves inside the space of the barrel vaults. The two long straight wings of the tier of seats merged in the hemicycle at which centre there were the three barrel vaults in honour of Titus. At the opposite side, disposed on a large curve there were twelve carceres surmounted by the loggia from which the magistrate used to throw the map. The heart of the building was the spine limited at the extremities by the meta triplepointed; it held the ova (marbles) and the dolphins needed to signal which one of the seven turns, foreseen by the race, they were at. It was decorated by columns, statuary groups, altars, small temples and also two obelisks. The spine was, in fact, the best place to welcome the old and new cults of the circus valley, excluding the altar of Conso which was underground by the first mete, the Murcia votive chapel which was in the area of the track close to the cavea and to the temple of the Sun that was inserted in the tier of seats.The circus kept its activity, maybe just partially, until 549 when Totila gave the last games. Afterwards, the area became agricultural while in the hemicycle the deaconry of S. Lucy in Settizodio settled, with a big functioning complex for the assistance needs of the pilgrims, of it there are or could be reconstructed some minor constructions and the small tower. Subsequently, this complex, having become property of St. Gregory, was given in emphyteusis to Frangipane (1145); during the same period (1122) the aqua Mariana was brought to Rome, it ran across the Circus before flowing into the Tiber. A particular use was reserved to the slope of the Aventino, in fact from ‘500 on, it was used as a Cemetery for Jewish people. A new industrial phase was registered at the beginning of ‘800: a gasometer was installed towards S. Maria in Cosmedin and little by little, stores, factories, craftsmen businesses and houses got settled.The release of the area, hoped for by decennials, started with the works for the creation of the Monumental Area during the ‘30s at the same time as great excavation works started which, together with the present ones, have lighted up a good part of the hemicycle and the ruins of Titus’s arch.

(fonte: Wikipedia)

Il Circo Massimo è un antico circo romano, dedicato alle corse di cavalli, costruito a Roma. Situato nella valle tra il Palatino e l’Aventino, è ricordato come sede di giochi sin dagli inizi della storia della città: nella valle sarebbe avvenuto il mitico episodio del ratto delle Sabine, in occasione dei giochi indetti da Romolo in onore del dio Consus. Di certo l’ampio spazio pianeggiante e la sua prossimità all’approdo del Tevere dove dall’antichità più remota si svolgevano gli scambi commerciali, fecero sì che il luogo costituisse fin dalla fondazione della città lo spazio elettivo in cui condurre attività di mercato e di scambi con altre popolazioni, e – di conseguenza – anche le connesse attività rituali (si pensi all’Ara massima di Ercole) e di socializzazione, come giochi e gare.

Le prime installazioni in legno, probabilmente in gran parte mobili, risalirebbero all’epoca di Tarquinio Prisco, nella prima metà del VI secolo a.C. La costruzione di primi impianti stabili risalirebbe al 329 a.C., quando furono edificati i primi carceres. Le prime strutture in muratura, soprattutto legate alle attrezzature per le gare, si ebbero probabilmente solo nel II secolo a.C. e fu Gaio Giulio Cesare a costruire i primi sedili in muratura e a dare la forma definitiva all’edificio, a partire dal 46 a.C.

Il monumento venne restaurato dopo un incendio e probabilmente completato da Augusto, che per decorare la spina vi aggiunse (come testimoniato da una moneta di Caracalla) un obelisco dell’epoca di Ramses II portato dall’Egitto, l’obelisco Flaminio, che nel XVI secolo fu spostato da papa Sisto V in piazza del Popolo. Nel 357 un secondo obelisco fu portato a Roma per volere dell’imperatore Costanzo II ed eretto dal praefectus urbi Memmio Vitrasio Orfito sulla spina; oggi si trova davanti San Giovanni in Laterano.

Altri restauri avvennero sotto gli imperatori Tiberio e Nerone e un arco venne eretto da Tito nell’81 al centro del lato corto curvilineo: si trattava di un passaggio monumentale integrato nelle strutture del circo.

Dopo un grave incendio sotto Domiziano, la ricostruzione, probabilmente già iniziata sotto questo imperatore, venne completata da Traiano nel 103: a quest’epoca risalgono la maggior parte dei resti giunti fino a noi. Sono ricordati ancora restauri sotto Antonino Pio, Caracalla e Costantino I. Il circo rimase in efficienza fino alle ultime gare organizzate da Totila nel 549.

Le dimensioni del circo erano eccezionali: lungo 621 m e largo 118 poteva ospitare circa 250.000 spettatori. La facciata esterna aveva tre ordini: solo quello inferiore, di altezza doppia, era ad arcate. La cavea poggiava su strutture in muratura, che ospitavano i passaggi e le scale per raggiungere i diversi settori dei sedili, ambienti di servizio interni e botteghe aperte verso l’esterno. L’arena era in origine circondata da un euripo (canale) largo quasi 3 m, più tardi eliminato per aggiungere altri posti a sedere.

Sul lato sud si trova attualmente una torretta medioevale detta “della Moletta” appartenuta ai Frangipane. Nell’arena, si svolgevano le corse dei carri, con dodici quadrighe (cocchi a quattro cavalli) che compivano sette giri intorno alla spina centrale tra le due mete. La spina era riccamente decorata da statue, edicole e tempietti e vi si trovavano sette uova e sette delfini da cui sgorgava l’acqua, utilizzati per contare i giri della corsa.

I dodici carceres, la struttura di partenza che si trovava sul lato corto rettilineo verso il Tevere, disposti obliquamente per permettere l’allineamento alla partenza, erano dotati di un meccanismo che ne permetteva l’apertura simultanea.

circo01 circo02 circo03 circo04 circo05 Roma, ricostruzione del Circo Massimo, incisione del 1874

Bags Free e Millionaire e non solo…

Chi ci conosce e segue la nostra attività e lo sviluppo del marchio Bags Free che stiamo portando avanti, avrà senz’altro notato l’inizio della nostra presenza sulla rivista Millioniaire, sull’edizione cartacea come su quella digitale. Da oltre vent’anni la rivista cartacea è un vero e proprio simbolo dello start up d’impresa, e del coraggio imprenditoriale.

Un coraggio quanto mai necessario oggi, troviamo, in tempi non facili per tutte le imprese e per l’economia. Occorre certo un governo in grado di programmare lo sviluppo ed una seria politica industriale, ma prima di tutto occorrono idee originali e coraggiose, occorre dar nuovo fiato a quella fantasia imprenditoriale per cui l’Italia e gli italiani sono conosciuti ed ammirati nel mondo.

Noi del Bags Free Team pensiamo che la nostra sia una di quelle idee semplici, lampanti, dei veri e propri ‘uovi di Colombo’ destinate ad essere vincenti, oggi come nel prossimo futuro. Come è vincente a Roma, così potrà esserlo a Firenze, Milano, Torino, Venezia, ed in tutti quei luoghi dove il turismo è una grande risorsa.

Perchè la gente oggi ha meno tempo, programma delle vacanze di tre, quattro giorni e, soprattutto se ha figli piccoli, non ha voglia, giustamente, di gettar via il proprio prezioso tempo dietro  i tempi lunghi del trasporto e deposito bagagli tra alberghi e stazioni spesso distanti dai luoghi del proprio vero interesse.

Così abbiamo scelto di offrire un servizio di trasporto e deposito bagagli che riduce al minimo le formalità e le difficoltà e che viene incontro al cliente. Sia quando questo desidera il trasporto del proprio bagaglio da una destinazione all’altra, sia quando gli occorre un luogo sicuro dove deporlo (come dice la nostra pubblicità, siamo il primo deposito bagagli che vi viene incontro!).

Dal 7 al 10 novembre 2014 presentiamo la nostra idea al salone del Franchising di Milano. Se la cosa vi stuzzica, se l’idea vi interessa, se vi fa’ piacere conoscerci, se vi abbiamo incuriositi veniteci a trovare: saremo nello stand E23!

Vi aspettiamo!

campagna affiliazione 1 (1)

Bags Free Tour: San Paolo fuori le Mura – St Paul’s Outside the Walls

The Papal Basilica of St Paul Outside the Walls, commonly known as St Paul’s Outside the Walls, is one of Rome’s four ancient major basilicas or papal basilicas: the basilicas of St. John LateranSt. Mary Major, and St. Peter’s and Saint Paul Outside the Walls. James Michael Harvey was named archpriest of the basilica in 2012.

————————————————————————————————————————–

La Basilica di San Paolo fuori le Mura è una delle quattro basiliche papali di Roma, la seconda più grande dopo quella di San Pietro in Vaticano.

Sorge lungo la via Ostiense, vicino alla riva sinistra del Tevere, a circa due km fuori dalle mura aureliane (da cui il suo nome) uscendo dalla Porta San Paolo. Si erge sul luogo che la tradizione indica come quello della sepoltura dell’apostolo Paolo (a circa 3 km dal luogo – detto “Tre Fontane” – in cui subì il martirio e fu decapitato); la tomba del santo si trova sotto l’altare papale. Per questo, nel corso dei secoli, è stata sempre meta di pellegrinaggi; dal 1300, data del primo Anno Santo, fa parte dell’itinerario giubilare per ottenere l’indulgenza e vi si celebra il rito dell’apertura della Porta Santa. Fin dall’VIII secolo la cura della liturgia e della lampada votiva sulla tomba dell’apostolo è stata affidata ai monaci benedettini dell’annessa abbazia di San Paolo fuori le Mura.

L’intero complesso degli edifici gode dell’extraterritorialità della Santa Sede, pur trovandosi nel territorio della Repubblica Italiana.

Il luogo rientra nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco dal 1980.

Rom, Sankt Paul vor den Mauern (San Paolo fuori le Mura) Basilica di San Paolo fuori le Mura tourism destinations sp03 OLYMPUS DIGITAL CAMERA Rom, Sankt Paul vor den Mauern (San Paolo fuori le Mura)

Bags Free ed il suo franchising!

L’Azienda

Bags Free è un marchio registrato della Bon Bags srl, società costituita nel giugno 2010.

Il franchising è stato lanciato a marzo 2014.

Attualmente sono operativi il Bags Free point di Roma, corporate, e i Bags Free point di Lecce e di Brindisi, in franchising.

campagna affiliazione 1 (1)

Bags Free offre un servizio dedicato, e personalizzato, di trasporto e deposito bagagli.
Trasportiamo e teniamo a deposito i bagagli, li ritiriamo e consegniamo in hotel, b&b, appartamenti, aeroporti, porti e stazioni, tutti i giorni, 365 giorni l’anno, 24 ore su 24.

A questo servizio del tutto innovativo, si affianca il classico servizio di deposito bagagli.
Alleggeriamo le vacanze dei viaggiatori, facendo in modo che si possano dedicare ai loro interessi, vivendo il viaggio senza inutili sprechi di tempo.

L’idea, molto semplice nel suo complesso, ha richiesto però molto tempo per una realizzazione precisa e, soprattutto, sicura. Negli anni poi si sono affiancati altri servizi che hanno reso l’offerta completa. A oggi in nessuna parte del mondo esiste un servizio uguale a quello Bags Free.

DSC_5451

La proposta di affiliazione

Dopo 3 anni di sperimentazione in una città come Roma e dopo le ripetute richieste da parte dei clienti soddisfatti, la Bon Bags ha deciso di portare il servizio Bags Free in tutte quelle città (italiane e non solo) che, in base al flusso turistico, permettono un buon business.

La Bon Bags ha individuato in Italia 13 città (Milano – Firenze – Venezia – Rimini – Verona – Napoli – Torino – Bologna – Padova – Salerno – Ravenna – Genova – Palermo), ma potranno essere prese in considerazione eventuali aperture di altre città, in base al profilo del candidato e al flusso turistico.

Per poter svolgere il servizio Bags Free, in Italia è necessaria la licenza di trasporto per conto terzi, che viene conseguita con un semplice iter burocratico. Ogni affiliato viene seguito durante l’intero percorso del conseguimento della licenza.

DSC_5458

L’investimento varia da città in città, in base al flusso turistico.
Aprire un Bags Free point prevede i seguenti costi.
Furgone/i (minimo 1 furgone tipo fiorino);
immobile uso deposito (a partire da 40mq);
fee d’ingresso a partire da € 10.000.

Il deposito dovrà trovarsi nei pressi della stazione centrale (non oltre 250mt di distanza).

Dall’apertura del Bags Free point
verranno riconosciute, mensilmente, alla Bon-Bags le seguenti percentuali.
10% sul fatturato per royalties
4% sul fatturato per fondo marketing.

L’affiliato dovrà occuparsi unicamente di effettuare il servizio, a tutto il resto pensa Bags Free (call center, prenotazioni, feedback, strategie marketing, ecc).

immaginesalone01

Per altri dettagli veniteci a trovare in Fiera, al Salone del Franchising di Milano, stand E23, dal 7 al 10 novembre 2014. 

Bags Free Tour: Santa Maria Maggiore

Dieci minuti a piedi partendo dal nostro deposito di via del Castro Pretorio 32, si può visitare la magnifica Basilica di Santa Maria Maggiore (conosciuta anche come Basilica Liberiana o come la chiesa della Madonna delle Nevi). Se siete fortunatissimi, potreste trovarci Papa francesco in preghiera, visto che ci è devotissimo delle immagini mariane lì custodite e che ci si reca a pregare ogni volta che può. Mi raccomando, se lo incontrate, dite che… “Mi manda Bags Free!”

Da Wikipedia:

La papale basilica patriarcale maggiore arcipretale liberiana di Santa Maria Maggiore, conosciuta semplicemente con il nome di “basilica di Santa Maria Maggiore”, è una delle quattro basiliche papali di Roma. Collocata sulla sommità del colle Esquilino, è la sola ad aver conservato la primitiva struttura paleocristiana, sia pure arricchita da successive aggiunte.

La costruzione avvenne su una chiesa precedente, che una diffusa tradizione vuole sia stata la Madonna stessa ad ispirare apparendo in sogno a papa Liberio e al patrizio Giovanni e suggerendo che il luogo adatto sarebbe stato indicato miracolosamente. Così quando la mattina del 5 agosto un’insolita nevicata imbiancò l’Esquilino papa Liberio avrebbe tracciato nella neve il perimetro della nuova basilica, costruita poi grazie al finanziamento di Giovanni. Di questo antico edificio rimane il ricordo solo in un passo del Liber pontificalis che afferma che Liberio «fecit basilicam nomini suo iuxta Macellum Liviae».

Ad ogni modo il 5 agosto di ogni anno, in ricordo della Madonna della Neve, avviene la rievocazione del cosiddetto “miracolo della nevicata”: durante una suggestiva celebrazione viene fatta scendere dalla cupola della cappella Paolina una cascata di petali bianchi. Storicamente parlando, la chiesa precedente era dedicata alla fede nel Credo proclamato dal primo concilio di Nicea.

(altre informazioni qui)

The Basilica di Santa Maria Maggiore (English: Basilica of Saint Mary Major, Latin: Basilica Sanctae Mariae Maioris), or church of Santa Maria Maggiore, is the largest Catholic Marian church in Rome, Italy. Other churches in Rome dedicated to Mary include Santa Maria in Trastevere, Santa Maria in Aracoeli, and Santa Maria sopra Minerva, but the greater size of the Basilica of Saint Mary Major justifies the adjective by which it is distinguished from the other 25.

According to the 1929 Lateran Treaty, the basilica located in Italian territory is owned by the Holy See and enjoys extraterritorial status similar to that of foreign embassies. The building is patrolled internally by police agents of Vatican City State, not by Italian police. It is located on Piazza del Esquilino, number 34, some five blocks southwest of the Stazione Termini.

The church is sometimes referred to as Our Lady of the Snows, a name given to it in the Roman Missal from 1568 to 1969 in connection with the liturgical feast of the anniversary of its dedication on 5 August, a feast that was then denominated Dedicatio Sanctae Mariae ad Nives (Dedication of Saint Mary of the Snows). This name for the basilica had become popular in the 14th century in connection with a legend that the 1911 Catholic Encyclopedia reports thus: “During the pontificate of Liberius, the Roman patrician John and his wife, who were without heirs, made a vow to donate their possessions to the Virgin Mary. They prayed that she might make known to them how they were to dispose of their property in her honour. On 5 August, at the height of the Roman summer, snow fell during the night on the summit of the Esquiline Hill. In obedience to a vision of the Virgin Mary which they had the same night, the couple built a basilica in honour of Mary on the very spot which was covered with snow. From the fact that no mention whatever is made of this alleged miracle until a few hundred years later, not even by Sixtus III in his eight-line dedicatory inscription … it would seem that the legend has no historical basis.”

(info, Wikipedia)

s_maria_maggiore Santa_Maria_Maggiore_Roma santa-maria-maggiore smariamaggiore

Bags Free Roma consiglia… Festival della Letteratura ebraica di Roma

Al via Festival della Letteratura ebraica di Roma. La famiglia è il tema di questa edizione

Libri, arte, musica,danza e cucina all’ombra del Tempio Maggiore, dal 13 al 17 settembre

festivalletteraturaebraica


Libri, musica, arte, incontri, danza, teatro, ma anche la tradizione della buona tavola, all’ombra del Tempio Maggiore di Roma: e’ il VII Festival Internazionale di Letteratura e Cultura Ebraica, che si terra’ dal 13 al 17 settembre nel Quartiere Ebraico della Capitale. La kermesse, a cura di Ariela Piattelli, Raffaella Spizzichino e Shulim Vogelmann, e’ stata presentata questa mattina al Museo Ebraico di Roma dal presidente della Comunita’ Riccardo Pacifici, insieme con la presidente della commissione Cultura di Roma Capitale Michela Di Biase e con il commissario straordinario dell’Arsial Antonio Rosati, tra gli sponsor del Festival.
Il filo conduttore dell’edizione di quest’anno e’ “What’s up family? Cosa succede, famiglia?”, che sara’ affrontato attraverso suggestioni letterarie, fotografie ed esposizioni, fino al dibattito piu’ contemporaneo sulla bioetica. “Abbiamo pensato subito al tema della famiglia – ha spiegato Piattelli – un tema trasversale su cui si puo’ iniziare a riflettere e costruire contenuti. Noi oggi non possiamo solo raccontare la famiglia come e’ oggi, ma anche le trasformazioni degli ultimi anni. Partiremo dall’ ‘inizio del futuro’, i figli”.
Il Festival aprira’ sabato 13 con la Notte della Cabbala, una maratona di appuntamenti, mostre ed eventi che dalle 21 alle 2 del mattino animeranno l’area dell’ex Ghetto: dal dibattito tra Elena Loewenthal e la storica Fania Oz, figlia di Amos Oz, all’incontro col rabbino capo Riccardo Di Segni, fino al concerto della popstar israeliana Idan Raichel. Il Museo Ebraico di Roma e la Grande Sinagoga saranno straordinariamente aperti dalle ore 22 per visite guidate.
Tra le iniziative in cartellone l’intervista, domenica 14, di Antonio Monda al premio Pulitzer Elizabeth Strout, mentre il giorno dopo un gruppo di scrittori (Alessandro Piperno, Andrea Minuz, Filippo La Porta, Rino Caputo e Simona Foa’) dibatteranno su ‘Ebraismo e letteratura italiana’.
La sera di lunedi’ 15 Ennio Morricone svelera’ alcuni ‘segreti’ di ‘C’era una volta in America’.
Martedi’ 16 sara’ la volta della scrittrice di Brooklyn Jami Attenberg, mentre la chiusura del 17 settembre e’ tutta nel segno della danza contemporanea, con i coreografi Oded Graf e Yossi Berg, che presenteranno la performance “Heroes”, su musiche di Ohad Fishof e David Bowie, vincitrice del premio internazionale di coreografia Burgos-New York.
Ma nel programma della settimana non mancano gli incontri enogastronomici, come quello di domenica con la chef Laura Ravaioli che parlera’ della cucina ebraica ‘casalinga’. Tutti gli eventi sono a ingresso libero (info allo 060608 e sul sito www.festivaletteraturaebraica.it).(ANSA).

Bags Free Photo Tour – Circo Massimo

Il Circo Massimo è un antico circo romano, dedicato alle corse di cavalli, costruito a Roma. Situato nella valle tra il Palatino e l’Aventino, è ricordato come sede di giochi sin dagli inizi della storia della città: nella valle sarebbe avvenuto il mitico episodio del ratto delle Sabine, in occasione dei giochi indetti da Romolo in onore del dio Consus. Di certo l’ampio spazio pianeggiante e la sua prossimità all’approdo del Tevere dove dall’antichità più remota si svolgevano gli scambi commerciali, fecero sì che il luogo costituisse fin dalla fondazione della città lo spazio elettivo in cui condurre attività di mercato e di scambi con altre popolazioni, e – di conseguenza – anche le connesse attività rituali (si pensi all’Ara massima di Ercole) e di socializzazione, come giochi e gare.

Le dimensioni del circo erano eccezionali: lungo 621 m e largo 118 poteva ospitare circa 250.000 spettatori. La facciata esterna aveva tre ordini: solo quello inferiore, di altezza doppia, era ad arcate. La cavea poggiava su strutture in muratura, che ospitavano i passaggi e le scale per raggiungere i diversi settori dei sedili, ambienti di servizio interni e botteghe aperte verso l’esterno. L’arena era in origine circondata da un euripo (canale) largo quasi 3 m, più tardi eliminato per aggiungere altri posti a sedere.

Sul lato sud si trova attualmente una torretta medioevale detta “della Moletta” appartenuta ai Frangipane. Nell’arena, si svolgevano le corse dei carri, con dodici quadrighe (cocchi a quattro cavalli) che compivano sette giri intorno alla spina centrale tra le due mete. La spina era riccamente decorata da statue, edicole e tempietti e vi si trovavano sette uova e sette delfini da cui sgorgava l’acqua, utilizzati per contare i giri della corsa.

I dodici carceres, la struttura di partenza che si trovava sul lato corto rettilineo verso il Tevere, disposti obliquamente per permettere l’allineamento alla partenza, erano dotati di un meccanismo che ne permetteva l’apertura simultanea.

Agli inizi del XX secolo l’area era in gran parte agricola e occupata da diverse costruzioni “di utilità” (nel 1645 vi si era installato il cimitero israelitico e nel 1852 il gazometro), sopra un considerevole rialzamento di circa 8 metri del terreno rispetto alla quota romana. L’assetto antico è oggi riconoscibile soltanto dalla persistenza di alcune botteghe artigiane (un fabbro, una bottega di tende da plein air, un’osteria diventata ristorante) alla fine di via dei Cerchi, sotto il Palatino. I lavori di liberazione si svolsero tra il 1911 e i successivi anni trenta.

Nel 1959 dovevano svolgersi qui le riprese in esterno della corsa delle bighe del film Ben Hur, ma alla fine la Sovrintendenza rifiutò l’autorizzazione al set, che fu costretto a spostarsi al Circo di Massenzio, sull’Appia Antica. Per la grande disponibilità di spazio aperto “non rovinabile” nel centro storico della città (il Circo Massimo è ancora dentro le Mura Aureliane ma al centro di una enorme area verde e archeologica attraversata da numerosi mezzi di trasporto pubblico), il Circo Massimo è scelto sempre più spesso come sede per grandi eventi di massa: concerti, spettacoli, giubilei, manifestazioni – trovano qui lo spazio ideale.

(fonte: Wikipedia)
Circo Massimo 1 Circo Massimo 2 Circo Massimo 3 Circo Massimo 4 Circo Massimo 5 Statua Mazzini

Bags Free Photo Tour: Borgo Pio

Borgo Pio è una strada che collega via di Porta Castello e via di Porta Angelica, a Roma, nel rione Borgo.
La via fu istituita con la bolla di papa Pio IV Erectionis civitatis Piae prope arcem Sancti Angeli, datata 5 dicembre 1565. La costruzione della via, avviata durante il pontificato di Pio IV (da cui prende nome il borgo), fu proseguita da papa Gregorio XIII.

(fonte Wikipedia)

Raggiungibile facilmente dal nostro deposito di via del Castro Pretorio 32, prendendo la metro A alla fermata di Termini, scendendo ad Ottaviano San Pietro e percorrendo un breve tratto a piedi,

S1030092 S1030093 S1030094 S1030095 S1030096 S1030097 S1030098 S1030099 S1030100 S1030101

Bags Free Photo Tour: Mausoleo di Cecilia Metella

Cecilia Metella 1 Cecilia Metella 2 Cecilia Metella 3 IMG_1931 IMG_1932 IMG_1933

Il Mausoleo di Cecilia Metella può essere considerato il monumento simbolo della via Appia antica, noto e riprodotto fin dal Rinascimento al pari dei più celebri monumenti di Roma e oggetto di particolare attenzione da parte di archeologi, architetti, disegnatori e vedutisti.
La tomba è stata costruita al III miglio della via Appia negli anni 30-20 a.C. in posizione dominante rispetto alla strada, proprio nel punto in cui si è arrestata la colata di lava leucititica risalente a circa 260.00 anni fa, espulsa dal complesso vulcanico dei Colli Albani.

Si tratta di una tomba monumentale eretta per una nobildonna romana di cui si conoscono, grazie all’iscrizione ancora conservata, soltanto alcuni suoi gradi di parentela. Il padre era Quinto Cecilio Metello, console nel 69 a.C. e che tra il 68 e il 65 conquistò l’isola di Creta da cui gli derivò l’appellativo Cretico; il marito era, con ogni probabilità, Marco Licinio Crasso distintosi al seguito di Cesare nella spedizione in Gallia e figlio del celebre Crasso, membro del primo triumvirato insieme a Cesare e Pompeo.
L’imponente tomba va pertanto interpretata sia come omaggio alla defunta che come una forma di celebrazione delle glorie, delle ricchezze e del prestigio della famiglia committente.

Il monumento è costituito da un basamento a pianta quadrata realizzato in conglomerato cementizio di scaglie di selce foderato in origine da blocchi di travertino, di cui oggi si conservano solo alcune testate infisse nel nucleo a causa dei ripetuti spogli di età rinascimentale; su questa base si innalza un’imponente cilindro, ancora rivestito dalle originarie lastre di travertino, sulla cui parte sommitale vi è un fregio marmoreo decorato con bucrani e ghirlande di fiori e frutta interrotto da un altorilievo con trofeo di armi e la figura di un barbaro prigioniero con le mani legate dietro la schiena. Probabilmente il cilindro era originariamente sormontato da un tumulo di terra ricoperto da vegetazione.

L’interno della tomba è costituito da una camera funeraria di forma leggermente conica del diametro di circa m 6.50, che occupa tutta l’altezza del cilindro, aperta sulla sommità con unoculus e rivestita da una cortina laterizia di ottima fattura.
La sommità del mausoleo si presenta oggi coronata da una sopraelevazione in muratura di blocchetti di peperino che conserva una merlatura di tipo ghibellino relativa alle modificazioni edilizie realizzate dalla famiglia Caetani per trasformare il sepolcro nel torrione principale del loro castello, inserito nel più ampio castrum Caetani.  

(testo ripreso da: http://archeoroma.beniculturali.it/siti-archeologici/mausoleo-cecilia-metella)

Orari di apertura – Opening hours, tickets and additional services